Reda lancia la membrana biodegradabile
Dopo una prima partecipazione a Pitti Uomo lo scorso gennaio, Reda è recidiva. La scorsa stagione, cinque brand d’avanguardia avevano interpretato il filone dell’athleisure grazie a tessuti speciali messi a disposizione dal lanificio di Biella. Questa volta, Reda è tornata a Firenze per svelare una delle sue innovazioni: la Reda Active Lifeproof, una membrana biodegradabile al 100%.
“Di solito, è più facile che si riesca a rendere biodegradabili i tessuti, ma non la membrana, ossia quello strato impermeabile che copre i tessuti per proteggerli dalle intemperie. Grazie a un mix di polimeri biodegradabili, noi ci siamo riusciti! Ed è la prima volta”, ha dichiarato con orgoglio l’Amministratore Delegato di Reda, Ercole Botto Poala. “La presentiamo a Pitti Uomo perché è qui che viene la stampa! Questa membrana sarà commercializzata a partire dal prossimo luglio a Milano Unica”, ha proseguito.
La storica azienda, fondata nel 1865 nel distretto laniero di Biella, da sempre molto attenta allo sviluppo durevole, già da qualche anno ha intrapreso il percorso dell’athleisure con la sua divisione Reda Active. Una scelta che ha dato i suoi frutti, a giudicare dalle cifre fornite dall’azienda.
Reda sta infatti registrando crescite sostenute e ha visto il suo fatturato aumentare del 18% nel 2017, arrivando a quota 106 milioni di euro. “Abbiamo raggiunto i nostri obiettivi prima del previsto. Per supportare la nostra espansione, abbiamo recentemente acquisito la società Comero, specializzata in tessuti elastici, portando i nostri dipendenti da 400 a 550”, ha spiegato Botto Poala, che guida l’azienda famigliare con i suoi cugini Francesco, Fabrizio e Guglielmo Botto Poala.
Reda è una delle poche filature al mondo a gestire interamente tutta la catena di produzione, dalla tosa con i suoi allevamenti in Nuova Zelanda, al tessuto finito, realizzato nei suoi laboratori di Valle Mosso, in provincia di Biella.
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