21 giu 2013
Re-HasH ha dato il via all'internazionalizzazione
21 giu 2013
Il brand
"Siamo partiti nel 2012 cercando distributori in Asia, da Giappone, Corea, Cina, Hong Kong, Taiwan, Malesia e Russia. Abbiamo anche incontrato distributori in Europa con i quali collaboriamo. Il Giappone ha risposto molto bene e oggi siamo presenti da Ysetan, Barney's e Beams. Dall'AI 2012/2013 abbiamo fatto un accordo con un'agenzia per la Russia che ha un corrispondente a Mosca con showroom e uno a Milano (Lux Group). Attualmente in Europa siamo presenti in Benelux, Danimarca, Scandinavia, Norvegia, Francia e Germania. Stiamo studiando un concept che svilupperemo nei department store, prevalentemente in Asia", ha spiegato a FashionMag.com Alberto Miniero, Export Manager di Re-HasH. Quando ha deciso di iniziare lo sviluppo estero, l'azienda ha inoltre aperto uno showroom in Via Morimondo a Milano (giugno 2012), dove confluiscono clienti di tutto il mondo.
La FG 1936, cui fanno capo Re-HasH e C Plus (specializzata in pantaloni di maggior ricerca con un target più di nicchia), ha realizzato nel 2012 un fatturato di circa 11 mln di euro, il 75% in Italia e il 25% all'estero, un risultato significativo considerando che è il frutto di due sole stagioni. Per il 2013 le attese sono di mantenere i risultati italiani ma di raddoppiare all'estero.
Per quanto riguarda il prodotto, le parole chiave sono ricerca, design e tailor made, tutto italiano. Tre punti evidenziati anche nella nuova brand identity, che ha visto un cambio dei colori del logo, che era nero su fondo bianco mentre ora è color indigo. "Abbiamo poi inserito un payoff sotto il brand: 'italian tailored jeans maker', sempre per essere più riconoscibili all'estero, e sfruttare la carta vincente del fatto in Italia. Inoltre, abbiamo ripreso il prefisso del nostro brand "Re", con il concetto di ripartire, ricominciare, e lo declineremo in tutte le nostre attività di comunicazione. Ecco allora il Re Design, Re Tailor Made, Re Laundry...", ha precisato il manager.
Come tutte le stagioni, il 50% della collezione è sviluppato sul denim, DNA dell'azienda, mentre il restante 50% sul cotone. "Sul denim abbiamo una proposta light, con tessuti leggeri interpretati sia nei modelli 5 tasche che cinus; nei cotoni, colore e cinus sono i protagonisti della stagione" conclude Miniero, da noi incontrato in occasione di Pitti Uomo 84, "un'edizione per noi molto positiva, dove abbiamo avuto il 60% dei clienti esteri: un anno fa questa proporzione era invertita".
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