Ratti: fatturato a -40,9% nei primi nove mesi

Di

Laura Galbiati

Pubblicato il
13 nov 2020

Il gruppo tessile comasco Ratti continua a subire pesantemente il contraccolpo della crisi causata dalla pandemia di coronavirus. Dopo un primo semestre chiuso a -42,5%, la società archivia infatti i primi nove mesi dell’anno con un fatturato di 49,8 milioni di euro, in calo del -40,9% rispetto allo stesso periodo del 2019.

 
Tutte le aree di business dell’azienda hanno registrato flessioni nelle vendite: la divisione Lusso, che produce tessuti per abbigliamento e rappresenta il 48,3% del fatturato totale, è scesa del -42,9% a 24 milioni di euro, e l’area Collezioni (abbigliamento e camiceria), pari al 22,2% del totale, del -42% a 11 milioni di euro. I risultati delle altre divisioni sono: Carnet (10,3% del totale) a 5,1 milioni di euro (-33,6%); Fast Fashion (4% del totale) a 1,99 milioni (-52,8%); Ratti Studio (9,9% del totale) a 4,9 milioni (-33,6%) e Arredamento (4,6% del totale) a 2,27 milioni (-33,8%).
 
Anche tutte le aree geografiche hanno subito delle perdite, a partire dal mercato domestico, pari al 40,6% del giro d’affari totale, che ha chiuso il periodo con un fatturato di 20,2 milioni di euro, in calo del -46,4%. L’Europa (35,9% del totale) è scesa del -34,2% a 17,8 milioni, gli Stati Uniti del -50,9% a 2,3 milioni, il Giappone del -32% a 1,39 milioni e il resto del mondo del -36,3% a 7,9 milioni.

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“L’eventuale prolungamento o inasprimento delle misure di restrizione adottate a livello globale potranno ancora influenzare, nei prossimi mesi, le attività e i risultati del gruppo”, precisa la società. “Nell’attesa che il quadro sanitario, sociale ed economico permetta la piena ripresa delle attività, il gruppo ha portato avanti il proprio piano di efficientamento di tutte le voci di spesa, con l’obiettivo di proteggere il valore dei propri asset e mitigare gli effetti negativi collegati alla situazione attuale. Allo stesso tempo, sulla base di una solida posizione patrimoniale e finanziaria, sono proseguiti gli investimenti in impianti e tecnologie considerati prioritari per il perseguimento degli obiettivi strategici di medio-lungo termine”.