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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
4 lug 2020
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4 minuti
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Ralph Toledano (Presidente FHCM) spiega le idee alla base delle prime Fashion Week digitali

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
4 lug 2020

Pochi dirigenti hanno più esperienza nella moda di Ralph Toledano. È stato CEO di Karl Lagerfeld per oltre un decennio. Ha scoperto Alber Elbaz trasformandolo in una superstar da Guy Laroche. Ed è stato CEO di Chloé, quando Phoebe Philo era la designer più influente della sua epoca. Oggi, di giorno è presidente di Victoria Beckham, di sera è presidente della Fédération de la Haute Couture e de la Mode francese.

Ralph Toledano - DR


FashionNetwork.com: Lunedì mattina, Parigi inizia la sua prima settimana della moda completamente online. Partirà con 3 giorni di alta moda e passerà a 5 giorni di menswear. Perché questa stagione è così importante per Parigi?
Ralph Toledano: Quando il comitato esecutivo della Federazione ha deciso di annullare la settimana della moda nella sua forma tradizionale, scelta effettuata abbastanza presto (intorno al 27 marzo per l'abbigliamento maschile), abbiamo preso la decisione senza esitazione, ma interiormente ci siamo sentiti molto frustrati.
 
E quando è arrivato il momento di scrivere il comunicato stampa, abbiamo aggiunto una frase in cui si diceva che avremmo lavorato su "progetti alternativi".

A dire il vero, in quei giorni non avevamo idea di cosa potevamo essere in grado di fare.
 
Ma la frase aveva un doppio significato: in quanto capitale globale della moda, la vocazione e il dovere di Parigi sono di brillare, di rifiutare di far spegnere la sua luce, anche se solo per una stagione, persino di fronte a una terribile pandemia. In Federazione, ci siamo sfidati a inventare un nuovo modello che potesse essere all'altezza della nostra missione primaria: consentire al design di esprimersi al meglio, indipendentemente dalle circostanze.
 
Inoltre, siamo convinti che la tecnologia digitale sia, e continuerà ad essere, un importantissimo punto di svolta nel settore della moda, e l'organizzazione di queste digital fashion weeks ci ha permesso, o meglio ci ha costretto, ad esplorare le possibilità offerte da tale tecnologia, per essere in grado di sfruttarle ancora meglio durante le nostre settimane della moda.
 
FNW: Quali sono le principali azioni e decisioni che la Fédération de la Haute Couture et da la Mode ha preso per stare al passo con questa nuova era?
RT: Rimasti fedeli ai nostri principi strategici, abbiamo messo il design al centro di tutto. Ecco perché abbiamo chiesto a ciascuno dei marchi partecipanti di realizzare un video, offrendo loro massima libertà, con l'unica limitazione che non poteva durare più di 20 minuti. Non possiamo trasferire il mondo fisico al mondo digitale. Un altro tipo di creatività deve essere espresso. Poi abbiamo inserito nel calendario ufficiale tutti i marchi partecipanti alle presentazioni e quelli partecipanti alle sfilate e, come sempre, abbiamo dato il benvenuto ad alcuni marchi emergenti di grande talento.
 
Perciò abbiamo sviluppato due piattaforme: una per il ready-to-wear maschile, l'altra per l'alta moda, assicurandoci che fossero di facile accesso ed utilizzo. Per questo, abbiamo collaborato con Launchmetrics, un'azienda rinomata per la gestione dei dati e la competenza IT.

Christian Dior - Primavera-Estate 2020 - Alta Moda - Parigi - © PixelFormula


FNW: In che modo la pandemia ha cambiato il ruolo della Federazione?
RT: Siamo stati più che mai al fianco dei nostri membri. Abbiamo fornito loro tutto il supporto possibile per tenerli informati e aiutarli ad attuare le misure governative di cui possono beneficiare. Abbiamo fornito supporto dedicato ai giovani marchi e rafforzato la nostra partnership con l’Institut Français de la Mode in modo che possano avvantaggiarsi della migliore esperienza possibile. Il nostro impegno non si è fermato per un secondo, giorno dopo giorno.
 
Gli obiettivi che ci eravamo prefissati hanno resistito. In particolare, sto pensando agli strumenti di design ecocompatibili per le sfilate sviluppati in collaborazione con PWC, che saranno disponibili questa estate, proprio come abbiamo annunciato. E ci siamo anche impegnati ad introdurre degli eventi online. Ciò che è cambiato in questo senso è che ora stiamo rivolgendoci al grande pubblico su scala globale, cosa che non abbiamo mai fatto prima, pur mantenendo spazi riservati ai professionisti.
 
Ecco perché abbiamo creato partnership con YouTube, Instagram e i più grandi social network cinesi attraverso l'agenzia pubblicitaria e di comunicazione Hylink, ma anche con Canal Group e The New York Times.
 
FNW: Cosa vi aspettate da questa nuova stagione online?
RT: È un esperimento digitale a tutto tondo, con le sue sfide e incertezze. Impareremo da esso, ma sappiamo già che non torneremo indietro. Comunque, siamo fermamente convinti che una settimana della moda digitale non potrà mai sostituire una Fashion Week fisica (almeno nel caso dei marchi creativi che Parigi rappresenta), che sarà sempre al centro delle nostre presentazioni stagionali, sia in senso letterale che figurato. Sappiamo che in futuro, questa innovazione digitale rafforzerà e amplificherà i nostri eventi fisici, creando allo stesso tempo un nuovo potenziale per la creatività.

Hermès - Autunno-Inverno 2020 - Menswear - Parigi - © PixelFormula


FNW: Parigi è giustamente considerata un primus inter pares tra le settimane della moda delle Big Four (le altre capitali della moda: Milano, Londra, New York, ndr.). Come sperate di mantenere tale status con l'evento online di questa stagione?
RT: Non pensiamo alla questione in questi termini. L’importante per noi è continuare a sostenere i nostri valori: design, savoir-faire, selettività, elevata attrattività internazionale e accoglienza di nuovi marchi da tutto il mondo – e diversità, Parigi l'ha sempre praticata.
 
In più, assicurarci che le nostre azioni e innovazioni siano, in qualsiasi circostanza, basate su questi valori. Lo stesso vale per la digitalizzazione della settimana della moda e della settimana dell'alta moda. La digitalizzazione non cancella l'importanza della tradizione, la trasferisce solo in un nuovo mondo. È un mezzo per raggiungere un fine, mai un fine in sé. Quello che abbiamo intrapreso è un primo esperimento per noi. Quando tutto ciò diventerà abituale, Parigi sarà più forte grazie a questo, e assaporeremo ancora di più le emozioni e le sensazioni della Fashion Week e della Haute Couture Week, soprattutto nel mondo reale.

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