Ansa
22 feb 2017
R&S Mediobanca, Italia possibile preda da estero
Ansa
22 feb 2017
Secondo i dati di R&S Mediobanca, basati sui bilanci aziendali e presentati in concomitanza con l'avvio della settimana della moda donna a Milano, a fine 2015 Armani presentava un'incidenza 'monstre' della liquidità sui debiti (oltre il 509mila per cento). Ma quasi tutti mostrano parametri irraggiungibili da altri gruppi industriali italiani: Max Mara ha un'incidenza di liquidità sui debiti del 785%, seguita da Geox (452%), Tod's (260%), Otb (l'universo Diesel fondato da Renzo Rosso) al 205% e D&G al 180%.

Anche depurando il capitale netto dagli attivi immateriali (costituiti per quasi la metà dal valore dei marchi), la solidità dei primi 15 gruppi della moda italiani appare superiore alla media delle aziende del settore (38,3% di debito sul patrimonio rispetto al 56,7% del comparto) ed enormemente migliore delle aziende italiane nel complesso. Su tutte si distinguono ancora Armani, Otb (6,5%) e Max Mara (8,1%). "Più 'fragili' appaiono Moncler e Luxottica, le uniche con debiti finanziari superiori al patrimonio netto tangibile, rispettivamente di circa 5 e 2 volte", si legge nel rapporto.
Dopo l'operazione Luxottica-Essilor è possibile che tra Italia e Francia il consolidamento prosegua? "Tutto può essere, certo ci sono grandi differenze di scala", rispondono gli estensori della ricerca durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto R&S Mediobanca.
Il rapporto mette in evidenza che Lvmh da sola fattura 35 miliardi all'anno, seguita da Kering con 11,5, Essilor con 6,7 e Chanel con 5,7. Il gruppo di gran lunga più grande tra gli italiani è Luxottica (8,8 miliardi, ma appunto in fase di fusione con Essilor), seguita a grande distanza da Prada (3,5 miliardi di fatturato 2015), Armani (2,6), Calzedonia (2) e Otb (1,5 miliardi).
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