6 mar 2013
Quiksilver si centralizza a livello mondiale
6 mar 2013
Dopo che è stato dato il via al riposizionamento del marchio (vedi articolo del 3 gennaio 2013, n.d.r.), Quiksilver continua a lavorare alla sua nuova organizzazione.
Il nuovo CEO, Andy Mooney, che ha preso il testimone da Bob McKnight a metà gennaio, ha scelto una strategia di concentrazione per gestire a livello globale i diversi elementi chiave del gruppo. E così ha creato una batteria di posizioni trasversali rispetto ai vari marchi.
Così ha scelto Pierre Agnès, presidente di Quiksilver Europa, come direttore del tessile a livello mondiale. Allo stesso modo si appresta a nominare un nuovo direttore marketing, sempre a livello mondiale. Mooney ha anche convinto Tom Hartge, e i suoi 28 anni di esperienza nel mondo della scarpa in Nike, a prendere in mano la direzione mondiale del ramo calzature del gruppo. Recentemente Hartge era stato consigliere per il footwear dei marchi Patagonia e Wolverine Worldwide.
Per la logistica, Andy Mooney ha reclutato una specialista del sourcing: Kasey Mazzone. Mazzone è stata vice-presidente senior del sourcing e della produzione per American Eagle Outfitters e ha svolto gran parte della sua carriera nel gruppo Levi Strauss (1991-2004), che ha lasciato dopo esser stata nominata vice-presidente in carica del sourcing per Asia e Africa. Recentemente Mazzone è stata vice-presidente senior del sourcing mondiale in Lands’ End, azienda specializzata in vendite online e per corrispondenza presente in tutto il mondo.
“Noi centralizziamo le funzioni e i ruoli di responsabilità in Quiksilver, Roxy e DC con l’obiettivo di rafforzare i nostri brand, accrescere le nostre vendite e migliorare la nostra efficienza”, spiega il CEO. “Tom e Kasey contribuiscono con la loro esperienza a livello mondiale nei loro rispettivi ruoli, così come con la loro grande esperienza dei mercati globalizzati. Queste scelte, con Pierre con un nuovo incarico e l’aggiunta di un direttore marketing, rendono la nostra società più competitiva e sono elementi chiave della nostra evoluzione da una struttura di management regionale verso una struttura globale con dei dirigenti esperti che guidano ciascuna funzione strategica del gruppo”.
Rimane da scoprire in che misura questa globalizzazione della struttura influenzerà la divisione europea, cui si è puntato il dito contro forse troppo rapidamente, dato il contesto economicamente difficile del Vecchio Continente.
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