19 set 2013
Quando la London Fashion Week ispira i "retailers"
19 set 2013
Quando il sindaco di Londra, Boris Johnson, decide di parlare per incoraggiare il settore della moda britannica, le sue parole rimangono impresse. "Londra provoca il mondo della moda con l'eleganza di un titano, e sono estremamente fiero di sostenere la London Fashion Week con i suoi pop-up store, il suo live streaming e anche il suo festival di film sulla moda", ha precisato Johnson in un comunicato pubblicato all'inizio della cinque giorni fashion, che ha visto programmate 58 sfilate e 15 presentazioni di collezioni.
Sponsor principale dell'avvenimento, il sindaco va oltre: "Al di là dello stile e della creatività, la moda per Londra rappresenta un grande vettore di crescita, che attira ordini da tutto il mondo e genera miliardi di introiti per la nostra economia".
Da Topshop a Harvey Nichols, i retailers hanno capito molto bene il messaggio, e molti di loro hanno approfittato della fashion week per far ricordare la loro particolarità ai circa "5.000 visitatori provenienti da 52 Paesi" attesi dal British Fashion Council. Quest'ultimo, ha persino integrato per la prima volta il proprio pop-up shop direttamente al centro dell'evento. Chiamato "The Shop" (nella foto), lo store ha fatto conoscere per cinque giorni vari modelli di molti giovani stilisti londinesi ai giornalisti e ai visitatori di passaggio alla Somerset House.
Il multimarca di lusso Browns Focus ha festeggiato il suo nuovo concept ultramoderno firmato dal laboratorio di design che sta dietro all'estetica di Christie’s, Alexander McQueen e Burberry: lo Studio Toogood. Un altro indirizzo di culto che si trova sia a Notting Hill che a Mayfair, Wolf & Badger, ha organizzato una propria presentazione primavera-estate 2014 di 22 marchi già selezionati nel corso di un'intera giornata all'interno del suo flagship di Dover Street. Dato che il core business dell'offerta di Wolf & Badger è costituito soprattutto dai giovani talenti inglesi, la tentazione (poi concretizzata) di collegarsi alla fashion week è sembrata del tutto naturale.
Sempre guardando ai multimarca indipendenti, la giovane boutique Machine-A, grazie all'impulso datole dalla sua fashion director Anna Traveylan (ex assistente di Nicola Formichetti) si aggiudica il premio dell'idea più originale: l'organizzazione di un gemellaggio con un altro concept-store innovativo, questa volta newyorchese, che si chiama V-Files. Il primo ha investito nel secondo e viceversa durante la fashion week di New York, fino al termine dei défilé della Grande Mela. Il tutto è stato creato soprattutto al fine di esportare una selezione di alcuni designer locali da una sponda e dall'altra dell'Atlantico. Una capsule collection in edizione limitata con i loghi delle due location, presente in ognuno dei due concept-store, ha contraddistinto simbolicamente e concretamente questo "shopswap" (scambio di shop, ndr.). Un interessante film virale (visibile qui sotto in versione originale) è stato invece utilizzato per far conoscere l'iniziativa al pubblico più giovane e connesso digitalmente.
Florent Gilles (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
Copyright © 2024 FashionNetwork.com Tutti i diritti riservati.