Quando i giganti della cosmesi puntano sui giovani virgulti della bellezza
Mercoledì 5 dicembre, L’Oréal, il gigante mondiale della bellezza da 26 miliardi di euro di fatturato, ha annunciato la creazione di Bold, il proprio fondo di private equity dedicato ad acquisire quote di minoranza in start-up innovative del settore della bellezza. È Sillages Paris, una casa francese di profumi lanciata esattamente un anno fa da Maxime Garcia-Janin, transitata in passato attraverso esperienze lavorative in Christian Dior Parfums e proprio L’Oréal, che beneficerà del primo investimento del gruppo transalpino.

Sillages Paris, che dal giugno 2018 faceva già parte dell’incubatore L’Oréal a Station F, ha la particolarità di proporre dei profumi venduti online personalizzabili grazie a un algoritmo. Un concept che, secondo Maxime Garcia-Janin, ha sedotto L’Oréal perché propone un nuovo modo di vendere delle fragranze: “Il mercato dei prodotti di bellezza, e soprattutto di quelli per la cura del corpo e del make up, ha operato una svolta digitale. La nostra forza è stata quella di essere la prima marca di profumi ad effettuare questa svolta. Abbiamo 12.000 follower su Instagram, registriamo una crescita in doppia cifra... Grazie a L’Oréal, saremo in grado di consolidare questa crescita e beneficiare delle risorse del gruppo”.
In questi ultimi anni, il mercato mondiale del Beauty si è caratterizzato per aver visto concretizzate numerose acquisizioni: Le Labo, Parfums Frédéric Malle, by Killian, Too Faced per lo statunitense Estée Lauder, Atelier Cologne per L’Oréal e ancora Penhaligon’s e L’Artisan Parfumeur da parte dell’azienda catalana Puig, per citarne solo alcuni... Tuttavia, se la maggior parte di queste transazioni coinvolge marchi già redditizi e soprattutto relativamente ben consolidati, adesso i giganti della bellezza si rivolgono a marchi innovativi che stanno muovendo i primi passi sul mercato.
Per cogliere, e rinvigorire, le idee di questi giovanissimi virgulti che rispondono alle nuove aspettative dei consumatori di prodotti di bellezza, alcuni gruppi, come L’Oréal, hanno creato dei fondi d’investimento appositi. Come Vaultier7 (V7), un fondo creato nel settembre del 2017 da vari investitori, tra i quali la famiglia Puig, con l'obiettivo di investire in start-up legate al mondo della cosmesi, del benessere e del lifestyle. Ad oggi però, il fondo non ha ancora effettuato investimenti nella bellezza.
È dal 2002 che il colosso anglo-olandese dell’agroalimentare e dei cosmetici Unilever ha fondato Unilever Ventures, il suo programma d’investimenti in giovani aziende promettenti. Tuttavia, il gruppo è particolarmente interessato più che altro alle start-up dell’igiene-bellezza e del digitale dal 2014. All’inizio del 2018, Unilever Ventures è stato il principale investitore nel primo round di finanziamento di Gallinée. Questo marchio francese di cosmetici, fondato nel 2016 da Marie Drago, una farmacista, offre prodotti che aiutano i batteri "buoni" della pelle grazie a trattamenti contenenti un complesso brevettato di prebiotici, probiotici e acido lattico.
Oggi, Unilever Venture conta nel suo portafoglio poco più di 50 marchi, tra i quali, sul versante della bellezza, il brand di prodotti per capelli SachaJuan, quello di skincare Ren Cosmetics e un’altra società francese, Ioma, che propone prodotti per la cura della pelle su misura.

E sebbene non tutti i gruppi possiedano un fondo dedicato agli investimenti in queste start-up, quasi tutti ne hanno uno, o controllano vari incubatori o piattaforme progettati per supportare le giovani aziende innovative della bellezza e del digitale, due settori che sono ormai collegati. Per esempio, Cosmet'up, la piattaforma di supporto lanciata nel 2016 da LVMH a fianco della Cosmetic Valley e di due piccole-medie imprese, ha visto sbocciare il marchio di make up Irisé Paris, e la Bouche Rouge, con i suoi rossetti eco-concepiti di altissima gamma.
“Il nostro obiettivo attraverso la piattaforma Cosmet'up è di favorire l’emergere di "futuri campioni" della cosmetica. Siccome noi non volevamo far concorrenza agli incubatori di imprese e non vogliamo entrare nel capitale di aziende start-up, ci è parso evidente che dovevamo facilitare le fasi complesse nella vita di una giovane azienda supportandola nella parte scientifica e tecnica dei dossier presentati”, spiegava il gruppo LVMH al momento del lancio della piattaforma.
L’ultimo incubatore in ordine di tempo è stato lanciato dal gruppo di cosmetici L’Occitane. Inaugurato in settembre, Obratori, questo è il suo nome, ha sede a Marsiglia e dovrebbe accogliere una decina di start-up che operano nei campi della cosmetica e del benessere, ma anche nella digitalizzazione di soluzioni per il retail.
In un mercato di bellezza profondamente rivoluzionato dal colossale aumento d’importanza del digitale, i giganti mondiali della cosmesi sono dunque più che mai in cerca di idee e soluzioni nuove. Un vento di novità che senza dubbio infonde coraggio e ispira questi giovani fiori appena sbocciati del mondo della bellezza.
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