Quali sono le materie prime tessili più viste sulle passerelle?
Il motore di ricerca professionale della moda Tagwalk ha analizzato i materiali utilizzati durante le ultime Settimane della Moda a Parigi, Milano, Londra e New York. Uno studio commissionato dalla Confederazione Europea del Lino e della Canapa (CELC) in occasione del World Linen Forum, che si terrà il 9 e 10 febbraio a Parigi.

Dallo studio emerge che la materia prima più utilizzata nel corso delle quattro principali Fashion Week è la maglia, presente nel 18,7% dei look. Essa supera di molto il suo principale sfidante, la pelle (11,2%), a sua volta tallonata dal raso (10,3%) e dai lustrini (10,2%). Il denim non è molto lontano (8,5%), così come la seta (7,9%) e il pizzo (7,6%).
Ottava in classifica, la rete (2,9%) si trova in un fazzoletto con le piume (2,7%) e il tulle (2,4%). Il lino arriva dodicesimo, dietro ai tessuti in lamé (1,9%), con una presenza nell’1,7% degli outfit delle ultime collezioni estive, piazzandosi in questo modo davanti al broccato (1,5%), al velluto (1,4%) e al mesh (1,3%)
Tagwalk osserva che la fibra di lino è il materiale che ha sperimentato, tra le collezioni estive 2019 e 2020, l’incremento maggiore di posizioni in classifica, ben 11. “Mentre materiali inquinanti come il vinile (-13 posti), la plastica (-11) e il PVC (-11) sono in calo”, rileva Tagwalk.

Il lino in passerella
A Parigi, il lino è stato utilizzato dal 22% dalle grandi marche, e per il 5% dai marchi di tendenza, mentre vi ha fatto ricorso il 73% dei grandi brand di Milano. Il lino è inoltre stato utilizzato rispettivamente dal 5% e dal 10% dei marchi trend-setter di New York e Londra.
Per le collezioni Primavera-Estate 2020, lo studio rileva che la fibra era presente in 12 dei 51 look di Prada, 10 dei 43 look di Acne, 7 dei 54 look di Miu Miu, 3 dei 55 look di Jil Sander e 2 dei 64 look di Jacquemus.
Tra questi outfit, Tagwalk evidenzia un rapido aumento delle “nuove tendenze”, ovvero quelle che rompono con i trend tradizionalmente associati al lino. Tra queste figura il minimalismo, come visto da Prada, o i look “nomadi”, come quelli di Acne Studios.

Per quanto riguarda le nuove tendenze, l'analisi mostra un utilizzo della fibra di lino per l'abbigliamento da ufficio, come nel caso di Victoria Beckham, per l'evening wear, da Prada, o nei look “doll” da Miu Miu.
Questo studio è stato pubblicato mentre il CELC si prepara a tenere il secondo World Linen Forum, che riunisce i rappresentanti internazionali dell'industria del lino, la quale ha in particolare l’obiettivo di rappresentare a lungo termine l'1% del mercato mondiale dei tessuti, puntando fortemente soprattutto sulle qualità eco-responsabili del materiale.
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