Quali materiali hanno dominato le Fashion Week Primavera-Estate 2021?
Maglia, pelle e denim hanno dominato le passerelle, durante le sfilate Primavera-Estate 2021 delle principali Fashion Week. Queste materie prime sono seguite da vicino da pizzo, mesh e lino, come mostra un'analisi dello specialista Tagwalk realizzata su iniziativa della CELC-Confederazione Europea di Lino e Canapa.

Lo studio è condotto utilizzando 204 dati (tags) generati per stagione e per brand, i quali vengono contattati da Tagwalk per confermare i dati relativi alle creazioni. Dall'ultima stagione emerge quindi che, come nelle sfilate Autunno-Inverno 2020/21, la maglia si posiziona largamente in testa tra i materiali più utilizzati, presentandosi nel 12,1% dei look estivi, logicamente in calo rispetto al 18,1% dell'inverno precedente.
La pelle e il jeans mostrano anch’essi un vantaggio abbastanza importante rispetto ad altri materiali, con rispettivamente il 6,9% e il 5,9% di presenze constatate da Tagwalk. Seguono poi il pizzo (4,2%), la mesh (3,3%) e il lino (2,8%). Nelle scelte dei designer, quest'ultimo arriva così davanti ai lustrini (2,3%), la maglia all’uncinetto (2%) o il raso (1,7%).
Gli altri materiali che costituiscono la Top 20 delle materie prime utilizzate in questa stagione rappresentano meno dell'1,1% del totale. A cominciare da plastica, tweed, fishnet, tulle e seta. Senza dimenticare le piume, il jacquard, il metallo, la pelle scamosciata, il ricamo inglese e il nylon.
Il lino rappresenta meno dell'1% delle materie tessili prodotte nel mondo, ma si issa fino al sesto posto tra i materiali più utilizzati di questa stagione. Non meno di 220 look hanno utilizzato il materiale, che raddoppia la sua presenza rispetto ai 129 look registrati da Tagwalk durante le sfilate Primavera-Estate 2021.

Commissionato dal CELC, lo studio mostra che il 18,6% dei designer ha utilizzato il materiale lino nella propria collezione, per una progressione del 49% in un anno. Nel 64% dei casi, si è trattato di una prima volta, come è stato in particolare nelle collezioni Dior, Thom Browne, Fendi e Louis Vuitton. Così, nel 28% dei casi è stata una grande maison a presentare un outfit in lino, con in particolare Maison Margiela e Stella McCartney che vi avevano già fatto ricorso.
I casi di Fendi, Maison Margiela e Jacquemus hanno particolarmente attirato l'attenzione dell'industria del lino. Non meno del 24% dei look Primavera-Estate 2021 di Fendi presentava del lino. La quota è salita al 27% da Maison Margiela, per una stagione incentrata sui materiali di riciclo. E persino al 45% da Jacquemus, per il quale è stata la seconda stagione in cui il materiale è stato messo in primo piano. Percentuali notevoli sono state osservate anche da Stella McCartney (14%), Dior (13%) e Michael Kors (13%).

I numeri di Tagwalk permettono anche una lettura stilistica dell'uso del lino. Il 10,4% delle volte è stato abbinato a look minimalisti, rispetto al 9,5% degli abbinamenti con colori vivaci. Inoltre è stato utilizzato nel 6,6% delle volte per confezionare dei look androgini e nel 4,7% dei casi per il workwear. Hanno dominato tailleur (28,9%), pantaloni larghi o sovradimensionati (21,8%), total look (20,4%) e pantaloni corti (14,2%). In termini di colori, il materiale è stato principalmente associato al bianco (26,5%), al beige (20,9%), al nero (18,5%) e all’avorio (9,5%).
L'Europa, e in particolare la Francia, concentra l'80% della produzione mondiale di fibre di lino (a differenza del lino di semi oleosi destinato all'alimentazione). La Francia sta gradualmente assistendo sul suo territorio alla ricomparsa delle filature di lino, l'ultimo anello locale mancante per implementare una catena d’approvvigionamento di vestiti al 100% realizzati nell’Esagono.
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