PVH avverte che il peggio deve ancora arrivare, dopo il -43% delle sue vendite nel 1° trimestre
PVH Corp, il proprietario di Tommy Hilfiger e Calvin Klein, ha reso noto giovedì un calo del 43% delle proprie vendite nel primo trimestre, avvertendo inoltre che l'impatto del coronavirus sarà probabilmente ancora peggiore nel trimestre in corso.

Nel 1° quarter del suo attuale esercizio fiscale, chiusosi il 3 maggio 2020, l’azienda newyorchese ha registrato un fatturato di 1,34 miliardi di dollari (1,18 miliardi di euro), ben al di sotto dei 2,36 miliardi di dollari (2,08 miliardi di euro) ottenuti nello stesso periodo dell’esercizio precedente.
Il brand Tommy Hilfiger ha dovuto subire una diminuzione di fatturato del 39%: -51% in Nord America e -32% su scala internazionale. Da Calvin Klein, il giro d’affari è diminuito del de 46%, combinazione di un calo del 54% in Nord America e del 40% a livello globale.
Anche il segmento dei marchi più vecchi del gruppo PVH ha registrato un calo delle entrate, pari al 47%.
Come accaduto a moltissime aziende durante la crisi sanitaria, il circuito dell’e-commerce di PVH ha sperimentato una forte crescita (+47%) di fatturato, il che ha parzialmente compensato le contrazioni osservate negli altri canali di distribuzione del gruppo, il quale ha chiuso i negozi in media per sei settimane durante il trimestre.
La perdita netta trimestrale di PVH raggiunge gli 1,10 miliardi di dollari (0,97 miliardi di euro), pari a 15,37 dollari per azione diluita, contro l’utile netto di 81,6 milioni di dollari, o 1,08 dollari per azione diluita, delo stesso periodo del 2019.
“Se i risultati del primo trimestre sono stati pesantemente influenzati dalla pandemia, comunque siamo riusciti a riaprire la maggior parte dei nostri negozi nell'ultimo mese”, spiega il CEO di PVH, Emanuel Chirico, in un comunicato stampa. “Durante tutti i nostri quasi 140 anni di storia, abbiamo affrontato con successo molte sfide economiche e geopolitiche e sono convinto che saremo capaci di superare questa crisi”.
La società spera di avere l’85% dei propri negozi riaperti entro la metà di giugno, e precisa che (sebbene le vendite del secondo trimestre siano attualmente inferiori di circa il 25% al normale livello mondiale) l’afflusso di clientela e le tendenze di vendita “migliorano ogni settimana”.
Nonostante questi elementi incoraggianti, PVH riconosce che “la pandemia avrà ancora un impatto significativo sui risultati del secondo trimestre e sull'intero esercizio 2020”, e indica anche che “il calo dei ricavi nel secondo trimestre sarà più pronunciato rispetto al primo trimestre”. Il gruppo americano non ha fornito dettagli più precisi a proposito delle prospettive finanziarie del secondo trimestre o per l’insieme dell’esercizio fiscale 2020.
Per superare la crisi legata alla pandemia di Covid-19, PVH ha implementato una serie di misure di riduzione dei costi nelle ultime settimane: ferie, congelamento delle assunzioni, riduzione dei salari e delle ore lavorative. Inoltre, il gruppo ha eliminato o ridotto un'intera serie di spese di funzionamento operativo discrezionali e variabili, soprattutto i costi per marketing, spostamenti, consulenze, creazione e design.
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