Pur colpito dalla pandemia, Superdry vede una luce in fondo al tunnel
Anche se la pandemia ha colpito solo la fine dell'ultimo anno finanziario di Superdry, le sue performance sono state “significativamente influenzate” dalla crisi sanitaria, ha precisato il marchio britannico annunciando i suoi risultati annuali.
Nell’esercizio chiusosi lo scorso 25 aprile, i suoi ricavi totali sono diminuiti del 19,2%, a 704,4 milioni di sterline (768,6 milioni di euro), mentre il margine lordo è passato dal 55,1% al 53,6%. La perdita ante imposte ha raggiunto i 166,9 milioni di sterline (182,1 milioni di euro), superiore alla perdita di 89,3 milioni di sterline (97,4 milioni di euro) registrata nell’ultimo esercizio. La perdita finale arriva a 174,9 milioni di sterline (190,8 milioni di euro), compreso un addebito per l'ammortamento del magazzino di 136,8 milioni di sterline — superiore dunque alla perdita di 124,2 milioni di sterline (135,5 milioni di euro) subita nel corso dell’esercizio precedente.
Ma quanti di questi segni meno possono essere direttamente attribuiti al Covid-19? A dire il vero, gran parte della riduzione dei ricavi non ha nulla a che fare con la crisi sanitaria, ma è in linea con la strategia dell'azienda. Per Superdry, il calo dei ricavi riflette piuttosto “un'evoluzione pianificata per porre fine a una politica di promozioni persistenti”. Ma il fatto che la sua intera flotta di negozi sia stata chiusa dal 22 marzo fino alla fine dell'anno fiscale ha avuto un impatto innegabile.
Tra le azioni che hanno avuto conseguenze dirette sulla sua redditività, Superdry ha chiuso tre dei suoi quattro magazzini negli Stati Uniti, ha implementato una gestione rigorosa dell'inventario, ha ridotto le spese e si è concentrato fortemente sul digitale durante i periodi di contenimento.
La società afferma poi di aver negoziato differimenti degli affitti a breve termine e rinnovi accelerati dei contratti di locazione per tutta la sua rete di negozi, ottenendo in media un 43% di riduzione sui suoi 49 contratti di locazione ad oggi sottoscritti.
Quindi in quale situzione si trova oggi Superdry? L'azienda dispone ancora di liquidità sufficiente per proseguire le operazioni. Secondo lei, la sua linea di prodotti Autunno-Inverno 2020 rappresenta “una tappa fondamentale del ripensamento del nostro marchio, nel quadro della nostra nuova filosofia creativa, che si rivolge chiaramente alle nostre nove tipologie di consumatori attraverso quattro distinte scelte di stile”.
Perciò, il cofondatore e CEO di Superdry, Julian Dunkerton, pur rimanendo prudente sul come si manifesterà la futura ripresa economica dell’azienda, fa prova di ottimismo, sostenendo che il marchio stia “mantenendo le promesse, nonostante l’impatto della pandemia”, ricordando comunque che l’attività di Superdry “è sempre disturbata” sebbene sia migliorata rispetto alla fine dell'anno fiscale, grazie alla riapertura dei negozi. Secondo lui, l'azienda ha adottato “una posizione commerciale flessibile”, dopo il periodo degli ultimi mesi in cui ha concesso più sconti per aiutare ad eliminare l'inventario in eccesso che s’era accumulato durante la chiusura dei negozi.
Interessante la lettura dei dati sull’attività di Superdry durante e dopo il contenimento: all’inizio del primo trimestre del nuovo esercizio (le cinque settimane che hanno preceduto la fine di maggio), il fatturato del gruppo è diminuito di quasi il 37%, ma in giugno è sceso solo del 18,1%, seguito da un -19,8% in luglio. Ma nelle sette settimane conclusesi il 12 settembre, Superdry è sceso del 30,3%, una tendenza difficile da spiegare, perché il primo trimestre è spesso il più debole per l'azienda, mentre queste settimane fanno parte del secondo.
Ciò che è comprensibile, in compenso, è che i cali maggiori durante tutti questi mesi siano stati registrati nei suoi negozi fisici, mentre il business dell’e-commerce è cresciuto di oltre il 100% in maggio e giugno, con un +57% in luglio. Ma nelle sette settimane che sono trascorse fino al 12 settembre, la crescita dell’e-shop è stata solo del 4,1%.
L'azienda britannica sta quindi incontrando difficoltà in questo momento. Dall'inizio dell'esercizio, i suoi negozi europei hanno ottenuto risultati migliori (solo un 32% di calo) del Regno Unito (-55%) e degli USA (-75%), dove le ripaerture sono state più tardive e dove è ancora chiuso un piccolo numero di negozi. La società afferma che comunque il tasso di redditività è di nuovo migliorato da alcune settimane.
Per il resto dell’esercizio fiscale 2021, Superdry spera che le vendite nei negozi migliorino rispetto ai livelli attuali, ma le vendite su base comparabile dovrebbero rimanere in rosso. È previsto un leggero miglioramento del wholesale, grazie alle vendite stagionali, alla forte ripresa dei negozi in franchising in Europa e alla normalizzazione del programma di spedizione degli ordini Primavera-Estate. E che l'incremento delle vendite su Internet continuerà.
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