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26 apr 2012
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Puma: calo in Europa ed erosione dei margini

Pubblicato il
26 apr 2012

Il produttore tedesco di articoli sportivi Puma, controllato dal gruppo francese PPR, ha pubblicato mercoledì risultati del primo trimestre in calo, i quali riflettono la difficile situazione del mercato europeo e l'aumento di costo delle materie prime.

Puma
Puma punta di nuovo su Usain Bolt e i Giochi Olimpici per far crescere la sua attività sulla totalità dell'esercizio.

Puma, nell'esercizio chiuso a fine marzo ha certamente visto aumentare il suo fatturato, di più del 6%, a 821 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo dell'anno prima, ma il suo utile operativo e l'utile netto sono calati rispettivamente dell'8% (a 102 milioni di euro) e del 5% (a 74 milioni di euro).

Il fatturato di 368 milioni di euro messo a segno nella regione Europa/Africa/Medio Oriente ha significato una diminuzione del 2% rispetto al primo trimestre 2011, fatto che "rispecchia le attuali sfide che deve affrontare l'Europa", ha commentato in un comunicato il boss di Puma, Franz Koch. 

Il gruppo, che spiega la flessione con le difficoltà economiche nell'area e con le condizioni climatiche poco propizie alle vendite di capi invernali, sta cercando di ottimizzare il proprio modello produttivo e di centralizzare alcune funzioni di supporto della zona. Le altre regioni hanno più che compensato il calo. Le vendite nella zona Asia-Pacifico progrediscono di più del 10%, a 192 milioni di euro, trascinate dai mercati sudcoreano, indiano e giapponese. E le Americhe hanno ottenuto un +8,5%, a quasi 261 milioni di euro, con crescite a due cifre in America Latina. Il Nordamerica poi, beneficia della dinamica avviata con la creazione delle joint-venture Janed per l'intimo e soprattutto Wheat Accessories per lo sviluppo delle sue linee di accessori.

A livello mondiale, sono in particolare gli accessori (+19%), condotti da Cobra Puma Golf, e l'abbigliamento (+8%), soprattutto il running, il lifestyle e il golf, a trainare la crescita. Le calzature per contro, pur valendo ancora 415 milioni di euro, sono in ribasso del 2,1%. Per quanto concerne la redditività, i margini hanno sofferto dell'incremento dei costi delle materie prime, soprattutto quello del prezzo del cotone.

Puma si definisce comunque fiduciosa per il resto dell'annata, e mantiene il suo obiettivo di una crescita compresa fra il 5% e il 10% del fatturato, e attorno al 5% dell'utile netto. Il gruppo punta fra l'altro sugli eventi sportivi di quest'anno, l'Europeo 2012 di calcio - Puma è sponsor ufficiale dell'Italia – e soprattutto i Giochi Olimpici di Londra. Il marchio Puma veste fra gli altri lo sprinter giamaicano Usain Bolt. 


Olivier Guyot con l'AFP (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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