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Gianluca Bolelli
Pubblicato il
20 apr 2018
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Procter & Gamble: l’utile trimestrale batte di poco il consensus

Di
Reuters
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
20 apr 2018

L’utile trimestrale di Procter & Gamble ha di poco superato il consensus. Giovedì il leader mondiale dei prodotti di largo consumo ha spiegato che l’esaurimento delle scorte e l’aumento dei costi dei trasporti e delle materie prime hanno contribuito a ridurre i margini.

Procter & Gamble


Il titolo scendeva del 3,17%, a 75,03 dollari a Wall Street verso le 17:45 italiane, il calo maggiore dell’indice Dow Jones, dopo aver toccato in precedenza il suo livello più basso dal novembre 2015 di 74,22 dollari.
 
I risultati di P&G nel terzo trimestre del suo esercizio scalato uniti a previsioni incerte per il resto dell'anno hanno vanificato l'effetto positivo dell'annuncio dato, poche ore prima, dell'acquisizione della divisione Consumer Healthcare del marchio farmaceutico tedesco Merck KgaA per 3,4 miliardi di euro.

Il proprietario, fra gli altri, dei pannolini Pampers, dei rasoi Gillette e della crema balsamica Vicks, anticipa che avrà una crescita organica annuale collocata nella parte bassa di un range compreso tra il 2% e il 3%. Complessivamente, P&G prevede una crescita delle vendite del 3%, comprese cessioni e acquisizioni.
 
Oltre al rincaro dei prezzi delle materie prime e dei costi di trasporto, i gruppi di prodotti di largo consumo patiscono la concorrenza dei marchi proprietari di grandi distributori, come Walmart o Target, ha indicato il direttore finanziario Jon Moeller.
 
Il margine lordo pubblicato è diminuito di un punto nel terzo trimestre chiuso il 31 marzo, mentre l’utile netto di pertinenza del gruppo e tornato a scendere a 2,51 miliardi di dollari (2,03 miliardi di euro), pari a 0,95 dollari per azione, contro i 2,52 miliardi (0,93 dollari per azione) di un anno fa.
 
“Le aspettative si abbassavano man mano che il trimestre si avvicinava, ma la crescita organica è stata indubbiamente ancora inferiore alle attese degli investitori”, osserva Bonnie Herzog, analista di Wells Fargo. La capacità di fissare i prezzi è diventata una preoccupazione ancora più importante e la crescita organica dovrà accelerare nel quarto trimestre, anche per raggiungere un obiettivo annuale rivisto al ribasso, aggiunge la Herzog.
 
Escludendo elementi eccezionali, l'utile per azione è di un dollaro, e così supera di due centesimi il consensus di Thomson Reuters I/B/E/S.
 
Il fatturato è aumentato del 4,3%, a 16,28 miliardi di dollari, trainato dalla richiesta di prodotti per la cura del corpo, mentre gli analisti stimavano in media 16,21 miliardi di dollari, secondo il consensus Thomson Reuters I/B/E/S.
 
P&G si aspetta ora un utile per azione annuo compreso tra i sei e gli otto dollari, contro la precedente forchetta che andava da cinque a otto dollari.

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