Primark e i suoi vestiti low cost fanno centro nel pieno della crisi
Associated British Foods (ABF), capogruppo di Primark, ha annunciato, come altri marchi di abbigliamento low cost, di aver realizzato eccellenti risultati durante le festività natalizie, grazie alla resilienza della domanda e nonostante la crisi legata all’aumento del costo della vita .

Nelle sedici settimane terminate il 16 gennaio, il gruppo ha visto crescere le proprie vendite complessive del 20% (+16% a cambi costanti) rispetto a un anno fa, attestandosi a 6,7 miliardi di sterline (7,6 miliardi di euro), con notevoli aumenti di prezzo nella sua divisione prodotti alimentari per assorbire l'aumento dei costi; il che che sta aumentando il fatturato ma riducendo i margini.
In particolare, le vendite di Primark sono aumentate del 18% nel periodo (+15% a tassi di cambio costanti), raggiungendo i 3,1 miliardi di sterline, pari a 3,5 miliardi di euro.
Nonostante l’inflazione galoppante, l'azienda ritiene che i suoi "prezzi accessibili" abbiano incrementato le vendite, che "hanno superato le aspettative" durante il periodo in esame, nel quale l’insegna ha anche portato avanti un "programma accelerato" di aperture di negozi, con dieci nuovi punti vendita.
Primark sta spingendo anche sul web. Il brand non spedisce i vestiti acquistati online, ma dallo scorso anno dispone di un sito nel Regno Unito che consente il click & collect, ossia l’acquisto online e il ritiro in negozio. Visto il successo riscontrato, la piattaforma verrà sviluppata nei prossimi mesi in Germania, Spagna e Stati Uniti, mentre gli altri Paesi seguiranno entro la metà del 2023.
"Primark è stata prudente riguardo agli (aumenti dei) prezzi data la sua posizione sul mercato", ma il marchio è stato comunque "in grado di trasferire alcuni incrementi" dei costi, osserva Richard Hunter, analista di Interactive Investor. E "la crescita delle vendite al di fuori del Regno Unito è continuata”.
"I nostri esperti ritengono che Primark recupererà nel corso del prossimo anno gran parte del terreno perso a favore degli e-tailer durante la pandemia", ha aggiunto l'analista di Third Bridge Alex Smith.
Ma nonostante queste note positive, il mercato rimane cauto fino a quando il marchio "riuscirà a dimostrare che (questa dinamica) durerà", secondo Richard Hunter; l'azione del gruppo è scesa dello 0,70% a 1.856,50 pence alla Borsa di Londra poco prima delle 9.
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