Primark ancora in difficoltà nel quarto trimestre
Gli ultimi risultati pubblicati da Associated British Foods, il gruppo proprietario di Primark, dimostrano che il marchio britannico è sulla strada giusta, con profitti più elevati rispetto a un anno fa e vendite comparabili più elevate rispetto al 2019 nel terzo trimestre. Nel quarto trimestre, tuttavia, alcuni numeri sono nuovamente in discesa a causa delle nuove restrizioni.
Le vendite totali nel secondo semestre dell'anno fiscale, chiuso il 18 settembre, dovrebbero attestarsi a 3,4 miliardi di sterline (3,99 miliardi di euro) e le vendite comparabili nel terzo trimestre sono aumentate del 3% rispetto al 2019. L’azienda ha realizzato “performance molto positive nel Regno Unito e nei Paesi europei in cui in negozi hanno riaperto”.
Primark ha sofferto più della maggior parte dei suoi concorrenti nel pieno della pandemia, perché l’insegna non vende online. Ma non appena i negozi hanno riaperto, il marchio britannico si è affermato ancora una volta come uno dei preferiti dagli acquirenti “fisici”.
Cosa pensare, dunque, della battuta d'arresto subita nel quarto trimestre? Le vendite hanno sofferto del calo di affluenza legato alle misure sanitarie adottate nella maggior parte dei suoi mercati principali a causa della variante Delta. I risultati sono disomogenei da un Paese all'altro, con performance "particolarmente deludenti" nel Regno Unito e in Spagna. Tuttavia, i numeri sono migliorati verso la fine del trimestre e si prevede che le vendite comparabili diminuiranno "solo" del -17% rispetto allo stesso periodo di due anni fa.
Nel Regno Unito i risultati di Primark sono stati particolarmente colpiti alla fine di giugno e all'inizio di luglio, ma ad agosto i numeri sono migliorati, con un calo del -8% nelle ultime quattro settimane del trimestre rispetto al -24% delle prime quattro.
In Europa continentale, le performance di Spagna e Portogallo sono state fortemente limitate dal calo del turismo, con flessioni del -30% in entrambi i mercati rispetto al 2019. In Francia l’obbligo di pass sanitario per accedere ad alcuni negozi ha determinato ugualmente un calo delle presenze. Negli Stati Uniti, invece, i risultati sono in aumento del 3% rispetto al 2019, se si esclude dal calcolo il negozio di Boston Downtown Crossing, la cui superficie è stata ampiamente ridotta.
Durante tutto il trimestre, l'azienda ha conosciuto un aumento delle vendite di abbigliamento comodo; inoltre, il lancio di nuovi prodotti in licenza, come una linea donna in collaborazione con Disney, è stato "ben accolto". I saldi autunno/inverno 2021 "sono partiti bene" e anche gli articoli per il ritorno a scuola hanno avuto molto successo.
Il margine operativo di Primark nella seconda metà dell'anno è migliorato grazie a una "riduzione significativa" dei costi delle risorse umane e delle spese operative in negozio, e dovrebbe superare il 10%. La previsione dell'utile operativo rettificato per l'intero anno è ora superiore a quella dell'anno scorso.
I risultati per il prossimo anno dovrebbero essere supportati dall'apertura di nuovi negozi, tra cui uno a Philadelphia, negli Stati Uniti, il 16 settembre, che si aggiungerà ai 15 negozi inaugurati quest'anno in Europa. Le restrizioni legate al Covid-19 hanno "ostacolato lo sviluppo della rete commerciale" del brand, che "sta attualmente incontrando difficoltà nel visitare e valutare potenziali siti e nel negoziare con i proprietari". Ma per l'anno fiscale 2022, Primark prevede di aggiungere più di 46.000 metri quadrati alla sua superficie di vendita tra Italia, Spagna, Stati Uniti, Repubblica Ceca e Irlanda.
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