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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
17 gen 2022
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Presentazioni di menswear a Milano: Brioni, Tod’s, Aspesi, Andrea Incontri, Massimo Alba, Dhruv Kapoor e Almini

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
17 gen 2022

I marchi italiani di abbigliamento maschile di fascia alta hanno dovuto lottare e stringere i denti negli ultimi anni, perché le loro abilità sartoriali uniche sono diventate meno rilevanti in un mercato dominato dallo streetwear di lusso. Ma poiché i gusti sono passati a una visione più casual del classicismo, e lontana dalo street luxury, diverse firme d’alta gamma hanno risposto con idee perentorie.

Lo scorso fine settimana, la quattro giorni di sfilate di Milano Moda Uomo, conclusasi lunedì, è stata anche una stagione in cui designer di nuova generazione ed etichette storiche hanno presentato dichiarazioni di moda importanti, con le loro menti creative che hanno approfittato del lockdown per esplorare nuove opzioni.
 
Potranno non esserci state tante sfilate a Milano, ma le presentazioni in giro per la città erano molte di più. Abbiamo incontrato una manciata di marchi che hanno catturato la nostra attenzione.

Brioni


Brioni - Autunno-Inverno 2022 - Menswear - Milano - © PixelFormula


Da Brioni, il designer Norbert Stumpl ha sviluppato nuove proporzioni e nuovi atteggiamenti, mentre portava avanti con delicata intelligenza l’elegante brand romano.
 
Tutto all'insegna della semplicità, poiché Stumpl ha combinato elementi di streetwear - dai pantaloni con coulisse alle camicie over - con una sartoria morbida ed estremamente ben realizzata. A partire dal blazer in Principe di Galles destrutturato tutto grigio abbinato a una sovracamicia grigio acciaio e a pantaloni con coulisse, che è riuscito a essere rilassato ma anche alquanto regale.

La linea è stata presentata in una serie di quadri disposti su vari manichini all’interno di un palazzo milanese splendidamente decadente sulle cui pareti logore sono state proiettate carrellate di antichi monumenti romani. Norbert ha mostrato anche una serie di impeccabili soprabiti; e blazer destrutturati in una grande serie di blu – dalla redingote colorata di blu notte alle camicie da lavoro indaco fino alle camicie da lavoro a doppia tasca in color lapislazzuli.
 
“Beh, non si potrebbe vivere a Roma senza apprezzare il lapislazzuli. È in tutta la città”, ridacchiava Stumpl, che ha anche infilato alcuni outfit da donna nella mezza dozzina di tableaux.
 
“Una cosa che ci ha colpito di recente è il gran numero di donne che di recente sono entrate nei nostri negozi alla ricerca di look su misura. Vogliono essere intelligenti, eleganti e non apparire come una donna d'affari. Questa è la nostra risposta”, ha aggiunto il CEO Mehdi Benabadji.

Tod’s


Tod's - Autunno-Inverno 2022 - Menswear - Milano - © PixelFormula


Un grande leader del segmento ‘casual chic’ è Tod's che in questa stagione ha ottimizzato e nascosto la sua estetica in alcune nuove versioni intelligenti del suo canone classico.
 
L’esempio migliore? Una versione nuova di zecca del Gommino, il caratteristico mocassino con suola a fossette di Tod's. Per il prossimo autunno, il direttore creativo di Tod's, Walter Chiapponi, ne ha ampliato forma e resistenza e ha aggiunto nuove fossette molto più grandi alla suola, portando a un maggiore comfort e un passo più sicuro. Inoltre, ha mostrato degli ottimi stivali “Walking Gommino” o WG, con suole e fossette più spesse.
 
Invece nell’abbigliamento Walter ha giocato con i volumi con delicatezza e ha mostrato diverse eleganti sovracamicie, il capo della stagione in Italia la scorsa settimana.
 
“Casualwear in tessuti super, super costosi per dare una conferma del ritorno all’eleganza e alla raffinatezza. Come nel caso della grossa sovracamicia di vigogna o di flanella. Tutto ruota intorno allo chic”, ha spiegato Chiapponi.
 
Walter ha anche prodotto un nuovo video, girato all'interno del Castello di Rivoli, rocca situata sulle colline sopra Torino che ospita una fantastica fondazione d'arte, mai usato prima nella moda.
 
Giovani irsuti che camminano spediti indossando pantaloni cargo con coulisse realizzati in una flanella grigio chiara; giacche matelassé con motivo arlecchino e logo d'archivio della T più leone; perfette giacche da aviatore in shearling e alcuni eleganti giubbotti, che sembravano di shearling, ma si sono rivelati floccati in fresco di lana.
 
“Giocare con i codici, e ogni stagione cercando di prendere qualcosa di classico, ma facendolo sembrare diverso, e con un nuovo significato”, ha osservato Chiapponi, che divide il suo programma di lavoro tra uno studio in Corso Venezia a Milano e uno nelle Marche, la regione adriatica dove Tod's è nato e ha sede.

Aspesi

Aspesi, Autunno-Inverno 2022


Un marchio che ha raggiunto il giusto apice, sia di successo commerciale che di riconoscimento della critica, è Aspesi, che ha presentato una collezione elegante e concisa, caratterizzata da un dosaggio intelligente di sartoria ricca di invenzioni e attenzione alla sostenibilità.
 
“Si tratta di aggiungere un tocco in più e qualcosa di straordinario alla moda indossabile”, ha spiegato il direttore creativo di Aspesi Lawrence Steele, stilista americano veterano della moda, ma straordinariamente giovane.
 
Appena usciti dall'ascensore nello showroom di Aspesi in Corso Venezia, si rimaneva incantati dalla splendida immagine di un soprabito da uomo ribelle realizzato a riquadri di peccaminoso raso rosso duchessa con motivo a quadretti Principe di Galles. Sembrava ancora migliore sul manichino, e decisamente elegante sul modello che girava dal vivo tra i presenti nello spazio ricco di luce.
 
Designer molto sicuro di sé, Steele ha anche concepito dei grandi cappotti scozzesi in lana rossa con schiene imbottite in nylon; e vari ingegnosi cardigan oversize a coste imbottiti. Il miglior esempio di volume nella maglieria maschile visto a Milano.
 
Azzeccato anche il look book di Aspesi: modelli maschili con l’atteggiamento giusto, tra i quali figuravano alcuni rampolli di icone della moda come Camilla Nickerson e Maria Cornejo. Anche gli articoli più semplici, come gli smoking dal taglio preciso e i blazer a quadri, sembravano perfetti in questa collezione.
 
In più, con un’autentica innovazione per il brand, Aspesi ha introdotto una sorta di rabbia genderless per tutte le taglie, dalla XXS alla XXL, rendendo più facile ai ragazzi e alle ragazze sovrapporre a più vestiti e strati i suoi outfit tecnici di urban-outdoor.
 
Andrea Incontri

Andrea Incontri, Autunno-Inverno 2022


In un gradito ritorno della sua etichetta Indie, Andrea Incontri ha presentato sia il suo abbigliamento maschile che quello femminile in un nuovissimo showroom. Situato appena fuori la centralissima Via Turati, lo spazio ha ospitato anche un eccellente servizio fotografico di debutto della collezione, scattato da un vecchio amico di Andrea, l'esperto mago dell’obiettivo Giampaolo Sgura.
 
Dotato di una fertile immaginazione, Incontri è dotato della speciale abilità di saper modificare l'abbigliamento da lavoro tradizionale e portarlo in un posto davvero nuovo. Come rinnovare una giacca da portiere con un abile nylon matelassé; addolcire pantaloni da jogging o pantaloncini da basket in un interessante jersey bordeaux; o reinventare la sahariana in raso imbottito.
 
Il designer ha anche introdotto un nuovo logo e monogramma concisi con la "I" del suo cognome.
 
"I sta per indipendente, per istintivo, per incredibilmente reale, per l'individuo", ha sorriso Incontri, che ha il supporto di due nuovi sostenitori in questo progetto.
 
Dopo diversi anni di successo al timone dell'abbigliamento maschile di Tod's, è stato bello vedere questo designer intelligente ed originale tornare al suo meglio.
 
Massimo Alba

Massimo Alba, Autunno-Inverno 2022


“Si tratta di rendere il colore in modo elegante”, ha spiegato Massimo Alba, uno dei grandi maestri del design dei tessuti nell'abbigliamento maschile italiano.
 
Un concetto ben catturato in un grande video di collezione con protagonista una banda di giovani dongiovanni ripresi alla stazione sciistica di Courmayeur mentre prendono una cabinovia sulle Alpi fino alla Francia. 
 
“Abbiamo girato a 3.400 metri sotto un cielo azzurro brillante. E sopra il bianco candido della neve, proprio per mostrare come funzionano questi colori. Mettendo insieme fucsia e arancio, e l’azzurro cielo col turchese”, ha detto Alba.
 
“Disegnare tessuti che abbiano la possibilità di essere super colorati, ma sempre eleganti. Prendere i migliori filati di cashmere e mescolarli al mohair, per spezzare un certo ritmo. Oppure abbiamo preso l’Harris tweed e lo abbiamo trasformato da un tweed inglese in un tweed multiculturale, guidato da tinte africane come lo zafferano”, ha aggiunto.
 
In più Alba ammorbidisce tutti i suoi tessuti, come le fantastiche giacche doppiopetto in denim e misto seta, che sembravano di denim giapponese, ma non lo erano.
 
“Non vedo che senso abbia far girare rotoli di denim giapponese per nove ore in uno stabilimento di abbigliamento in Italia! Cosa c'è di sostenibile in questo? Preferiamo creare il nostro denim. Ogni tessuto e ogni capo è Made in Italy”, ha affermato animatamente Alba nel proprio showroom, che è anche il suo quartier generale, nel suggestivo quartiere dei Navigli di Milano.
 
Dhruv Kapoor

Dhruv Kapoor - Autunno-Inverno 2022 - Menswear - Milano - © PixelFormula


Una dozzina di capi dal vivo posti su piccoli stand, ognuno con etichetta e titolo esplicativo accanto, in un'esibizione di abbigliamento maschile techno romantico, nella presentazione dello stilista indiano Dhruv Kapoor.
 
Creazioni spesso realizzate in denim d’alto livello, visto che “i produttori indiani hanno letteralmente milioni di metri di stock di denim in giro!”, ha spiegato il designer di Delhi, laureato alla Marangoni di Milano, che ha anche lavorato per Etro, il quale ha definito la linea “la mia visione sulle stampe”.
 
Anche se questo era un denim portato in un posto nuovo, grazie ai ricami esuberanti, alle miscele di improbabili fiori dell'era spaziale, alle onde di tsunami tecnologici e alle grafiche fantascientifiche.
 
“Il punto di partenza è quello che guardo principalmente in TV ultimamente. Che si è completamente spostato da Netflix alle interviste con extraterrestri, scorrendo fino ad altre specie terrene e di cosa stanno parlando. Parlano di scienza, parlano di spirito e di come guardiamo dentro di noi, proprio ciò di cui parla questa collezione", ha affermato Kapoor, che ha lanciato la sua casa di moda nel 2013.
 
Jacquard su misura fusi con fodere interne e un sottile foglio di schiuma hanno portato a nuove giacche spugnose, che esprimevano al meglio una visione intrigante.
 
“L'antica saggezza nascosta. Ecco perché presentiamo questi modelli come manufatti in un museo”, ha aggiunto Kapoor.
 
Almini

Foto: Almini


Una cosa che non puoi mai smettere di ammirare è come le famiglie italiane continuino a costruire e mantenere marchi fatti a mano di altissima qualità. Nel caso in questione: Almini, marchio a conduzione familiare di Vigevano, città chiave per l'industria calzaturiera italiana.
 
Marchio molto noto agli addetti ai lavori, cinque anni fa Almini ha aperto il primo negozio in Via Bagutta a Milano, per esporre al meglio le sue calzature e i suoi accessori unici.
 
“Abbiamo la nostra tecnica unica. Ci piace costruire scarpe dall'interno verso l'esterno”, sorride Alessandro Ruggero Almini, amministratore delegato e membro della quarta generazione di questa impresa con 101 anni di storia alle spalle.
 
Avvalendosi di un personale molto qualificato a Vigevano, dove Almini ha uno stabilimento con 60 artigiani, l’azienda prima cuce gli interni delle scarpe e poi le capovolge, creando calzature dalla speciale finezza.
 
Le calzature Almini non costano poco: gli esemplari in visone brunito a doppio cinturino sono venduti a 1.200 euro, ma le scarpe trasudano classe. Così come i loro trolley d’alta gamma. Un modello entry level in pelle brunita è realizzato striando delicatamente la pelle di vitello con pennelli per il trucco. Costa 6.200 euro. Mentre un trolley in coccodrillo top di gamma parte da 42.000 euro.
 
Sebbene sia tutto Made in Italy, Almini si rifornisce con le migliori materie prime possibili a livello internazionale, dai cervi neozelandesi per le slip-on super flessibili all'alligatore della Louisiana. Anche se usa solo la pancia del rettile per realizzare scarpe eleganti della massima qualità.
 
Anche il logo del marchio è particolare - un triplo infinito o tre anelli intrecciati - frequentemente visto sulle linguette delle scarpe dai tacchi uniformi. Oppure sulle suole di una fresca collezione di sneaker, che possono essere personalizzate in molteplici pellami e colori.
 
“Ci sono voluti 100 anni per realizzare la nostra prima sneaker, ma alla fine ce l’abbiamo fatta!”, ha sorriso Alessandro.

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