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Adnkronos
Pubblicato il
30 mar 2016
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Preoccupazione per il distretto fiorentino della moda

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Adnkronos
Pubblicato il
30 mar 2016

"Siamo molto preoccupati perché il distretto fiorentino della moda, dopo anni di espansione, si sta impoverendo di aziende disposte a investire". E' l'allarme lanciato da Mirko Zacchei, della Femca-CISL Firenze-Prato, che ha partecipato il 30 marzo, alla manifestazione in centro a Firenze dei lavoratori della Guess.


"Le vicende Braccialini, Cavalli e ora Guess, senza contare le realtà minori e meno note, pur con le loro differenze -continua Zacchei- hanno in comune questo dato: l'impoverimento del distretto. E' ingiusto e molto preoccupante che grandi aziende, dopo aver rilanciato il proprio marchio anche grazie alle professionalità che hanno trovato nel nostro distretto, ora scelgano di andarsene, lasciando a piedi centinaia di lavoratori".

"Per questo -conclude Zacchei- oltre ad essere a fianco dei lavoratori stamani, vogliamo rilanciare l'appello alle istituzioni per un impegno comune, che inverta la tendenza e torni ad attirare investitori sul nostro territorio".

Il 30 marzo, i lavoratori della Guess hanno scioperato in maniera compatta e manifestato per le vie del centro di Firenze contro l'ipotesi di trasferimento delle principali funzioni dell'azienda in Svizzera (circa 90 posti di lavoro a rischio). Al loro fianco hanno manifestato tanti altri lavoratori e delegati delle aziende del territorio, e semplici cittadini che hanno voluto portare la loro solidarietà. E' quanto si legge in una nota della CGIL Toscana.

 "Alla conclusione del corteo -continua la nota- c'è stata un'azione dimostrativa: è stata inscenata una sfilata al termine della quale lavoratrici e lavoratori si sono tolti gli abiti firmati Guess e li hanno appesi lungo il Ponte Santa Trinità con lo striscione 'Firenze si sveste'. Con questa azione i lavoratori hanno voluto denunciare la progressiva perdita di professionalità, creatività, manualità che la città di Firenze sta subendo, in particolare nel settore moda, uno dei simboli della nostra manifattura".

"Alcuni parlamentari locali - spiega ancora la nota - hanno preso contatti col sindacato, in vista di effettuare interrogazioni parlamentari sulla vertenza. Dalla Rsu è stata inoltre inviata una lettera al Ministero dello Sviluppo Economico per metterlo a conoscenza della situazione. Il primo aprile ci sarà un incontro azienda-sindacato".

"Se da una parte - spiegano Filctem CGIL, Femca CISL, Uiltec UIL Firenze - denunciamo una mancanza di investimenti (vedi vertenze Ida, Sims, Seves), dall'altra assistiamo a un vero e proprio processo di ristrutturazione industriale del sistema moda. Le vertenze Cavalli, Braccialini, Allegri, Guess e molte altre si
affiancano a un processo di reshoring (rientro di produzioni prima fatte all'estero)".


"Questa doppia faccia del processo di riorganizzazione - continua la nota dei sindacati - si realizza perché le aziende hanno un assetto proprietario sempre meno legato a imprenditori del territorio e il valore aggiunto dell'identificazione tra marchio delle griffes e il marchio 'Firenze' risulta meno percepito dal mercato, mentre per investire nel territorio risulta più importante la qualità dei processi industriali dei nostri poli produttivi e delle nostre filiere di produzione".

"Ma i grandi processi di ristrutturazione industriale - spiegano ancora i sindacati - vanno governati come un evento complessivo del territorio altrimenti gli esiti risultano la somma di singole strategie aziendali che vanno a minare la capacità competitiva e la qualità del lavoro espressa dal nostro territorio".
 

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