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26 set 2012
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Première Vision Pluriel: la crisi, quale crisi?

Pubblicato il
26 set 2012

Tra i grandi saloni internazionali dell'autunno, che si svolgano a Parigi o altrove, Première Vision rappresenta quasi un'eccezione. Il salone francese ha infatti vissuto un'edizione eccezionale, secondo i suoi organizzatori. E di fatto, è senza dubbio uno dei rari saloni di questo tipo ad aver registrato un incremento dei visitatori. E che aumento!

La manifestazione ha accolto un significativo 70% di visitatori esteri

L’entità Première Vision Pluriel ha ottenuto una crescita del 4% del numero dei visitatori, per un totale di 60.716 professionisti. Una cifra tanto più confortante se consideriamo che la manifestazione aveva già registrato una crescita del 9% del numero di espositori, arrivati a 1.867.

La percentuale di visitatori internazionali è stata del 70% in totale. Ciò fa di Première Vision Pluriel non un salone francese di dimensioni internazionali, ma un salone internazionale che si tiene a Parigi….

L'insieme Première Vision ed Expofil, con 46.266 visitatori nei 3 giorni, ha ottenuto una notevole stabilità rispetto all’edizione di settembre 2011 (+0,2%) e una progressione del 6,9% rispetto a febbraio 2012. La percentuale dei visitatori stranieri ha battuto tutti i record, con il 73% (vale a dire 33.819 persone). Dal canto suo, Indigo Paris Edition Mode ha ospitato 14.067 visitatori, contro i 14.050 di settembre 2011. Il salone fa notare come il numero degli espositori, 194, è il più elevato dall'inizio della crisi nel 2008. La percentuale di visitatori stranieri è stata elevatissima: 72%.

Modamont, invece, ha ottenuto un incremento del 3,8% dei visitatori rispetto a settembre 2011, a 22.344. La proporzione di stranieri è rimasta stabile, al 60% delle presenze.

Per quanto concerne i visitatori stranieri di Première Vision ed Expofil, I Paesi d'origine variano ovviamente a seconda dell'area di provenienza. L’Unione Europea è globalmente stabile. Secondo gli organizzatori, anche le nazioni del Sud hanno contribuito al dato. Gli italiani sono stati 3.767 (+0,6%), gli spagnoli quasi stabili a 2.480 visitatori. I francesi sono calati solo dello 0,9%, la Danimarca ha ottenuto un +14%, il Belgio +9% e i Paesi Bassi +4%. I visitatori russi sono cresciuti del 6% e anche gli ucraini del 47%! I turchi, con 1.268 presenze, sono stati l'1% in più.

Gli americani sono tornati in forze, con una progressione dell'8%, per un totale di 2.156 visitatori. I giapponesi, 1.646, sono cresciuti del 19%. Gli organizzatori sono stati costretti invece a rilevare il calo delle presenze coreane (-23%), dato “per il quale al momento non sappiamo dare alcuna spiegazione”, ammette il salone. La Cina ha portato 1.646 visitatori (+11%), il Brasile 555 (+4%).

A Modamont, quasi tutti i Paesi europei hanno visto aumentare il loro numero di visitatori. Gli italiani sono stati 2.036 (+16%), gli spagnoli 1.088 (+12%), ecc. Per quanto riguarda l'esportazione di ampio raggio, gli Stati Uniti sono rimasti stabili, con 517 visitatori. Il Giappone ha continuato nella crescita che aveva iniziato da quattro sessioni, con un incremento del 27% (391 presenze).

Per di più, tutti questi dati in evoluzione sono stati ottenuti malgrado un terzo giorno di salone (il venerdì, al posto dell'abituale giovedì) più difficile del solito. Come fa notare Paolo Mosca, designer per Replay Italia, questa “è la vetrina più importante al mondo per la ricerca dei tessuti, degli accessori, delle tendenze e dei colori”.

Molti espositori e visitatori si sono definiti soddisfatti della manifestazione e della sua capacità di attrazione. “Il salone è stato sorprendente. Il fantasma della crisi economica non era presente, al contrario c’era un’atmosfera ottimista da parte degli espositori...”, ha spiegato Olivia Merquior, international manager per il brasiliano Gruppo Saccada.

Jean-Paul Leroy (Versione italiana di Gianluca Bolelli)

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