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Reuters
Pubblicato il
3 apr 2014
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Prada prevede una crescita dei ricavi del 9% nel 2014

Di
Reuters
Pubblicato il
3 apr 2014

Prada vede una crescita intorno al 9% per i ricavi dell'esercizio 2014, che salirà all'11% circa annuo nel biennio successivo, puntando allo sviluppo del comparto Uomo e al rafforzamento dei marchi Miu Miu e Church's. L'effetto cambi continuerà a farsi sentire dopo un 2013 archiviato con ricavi per 3,6 miliardi di euro, in aumento dell'8,8% (+13,3% a cambi costanti), e un utile netto di 628 milioni, sostanzialmente in linea con l'esercizio precedente. È quanto emerso dalla presentazione alla comunità finanziaria dei risultati dell'esercizio chiuso al 31 gennaio 2014, in cui i vertici del gruppo del lusso quotato a Hong Kong hanno illustrato i "pilastri" della strategia di sviluppo.


Patrizio Bertelli e Miuccia Prada

"I fondamenti della nostra crescita sono lo sviluppo di Prada Uomo e del network retail di Prada, la crescita di Miu Miu, attività per migliorare le vendite like-for-like, investimenti in comunicazione e lo sviluppo di Church's", ha detto l'AD e co-fondatore, Patrizio Bertelli. Il manager ha ribadito che la strategia del gruppo non si basa su acquisizioni. "Riteniamo che nei prossimi tre anni lo sviluppo sia per linee interne, poi valuteremo eventuali opportunità che si presenteranno di volta in volta sul mercato", ha dichiarato.

Per il 2014, ha affermato l'AD, Prada prevede una crescita dei ricavi del 9% ("high single digit" secondo le slide preparate per la presentazione), margini Ebit in linea con il 2013, crescita delle vendite a parità di perimetro "minimo del 3%", gross margin in lieve miglioramento e 80 aperture di negozi. Per il biennio successivo Bertelli ha indicato previsioni di 55 nuovi negozi l'anno, ricavi visti a circa +11% ("low teens" nelle slide) e crescita a parità di perimetro intorno al 5%. È inoltre atteso il mantenimento del gross margin e un "miglioramento significativo" dell'Ebit.

Il Cfo Donatello Galli ha poi spiegato che per il 2014 il gruppo ha assunto ipotesi prudenziali alla luce della volatilità sui mercati, considerando anche i fattori negativi visti tra febbraio e marzo come il clima inclemente negli Usa e gli eventi geopolitici. In generale, sul fronte valutario "abbiamo uno scenario leggermente più pessimistico rispetto al 2013 ma spero di sbagliarmi".

Dell'intenzione di spingere sull'offerta Uomo, ha parlato il direttore Retail Giulio Brini, che ha dato un obiettivo di fatturato di 1,5 miliardi entro 3-5 anni (da circa 800 milioni nel 2013) con l'apertura nel triennio 2014-2016 di 50 negozi interamente dedicati all'uomo (sui circa 120 nuovi negozi Prada attesi in totale). A gennaio 2014 i negozi solo per uomo erano 30 sui 330 negozi Prada totali. "Del resto nei primi mesi del 2014 stiamo continuando a incrementare le vendite di Prada Uomo a doppia cifra", ha sottolineato il manager.

Il canale retail rappresenta oggi l'84,5% dei ricavi totali, percentuale che il gruppo intende mantenere. Nel corso dell'anno il network retail è passato dai 461 Dos (negozi a gestione diretta) di gennaio 2013 ai 540 del 31 gennaio 2014.

Per quanto riguarda il marchio Miu Miu, l'obiettivo è quello di arrivare intorno a 800 milioni di ricavi nel 2016 e di aprire circa 70 negozi nei tre anni, arrivando a 220. È inoltre previsto il lancio del primo profumo Miu Miu nella seconda metà del 2015. Church's punta a vendite per circa 250 milioni nel giro di cinque anni.

L'esercizio a gennaio 2014 si è chiuso con utili per 627,8 milioni, +0,3% rispetto all'anno precedente, penalizzato - secondo la nota diffusa dal gruppo - dalle perdite su cambi e da un maggiore carico fiscale. Gli analisti si aspettavano utili per 673,58 milioni, secondo i dati Thomson Reuters. La posizione finanziaria netta è positiva per 296 milioni. La società ha proposto un dividendo finale di 11 centesimi di euro per azione. "In sede di Ipo avevamo detto che avremmo portato il payout dei dividendi al 45-50% in tre anni, quest'anno siamo intorno al 48%", ha sottolineato Galli.

Per quanto riguarda gli investimenti, nel 2013 il capex si è attestato a 611 milioni, spinto dallo sviluppo del retail (inclusa l'acquisizione del negozio di Old Bond Street a Londra). Per l'esercizio in corso Galli ha indicato un range tra 400 e 450 milioni. Bertelli ha infine escluso che la holding che fa capo a lui e alla moglie Miuccia Prada - azionista di maggioranza del gruppo con circa l'80% - abbia valutato la cessione di un'ulteriore quota sul mercato, ma non ha scartato l'ipotesi di collocare in futuro un pacchetto del 5%.

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