Reuters
24 mag 2013
Prada : nessuna quotazione a Milano, né acquisizione in programma
Reuters
24 mag 2013
Prada non intende riprendere il sentiero delle acquisizioni al momento. È quanto ha detto giovedì 23 maggio nel corso dell'assemblea degli azionisti, tenutasi per la prima volta a Milano, che ha approvato il bilancio 2012, l'a.d. del gruppo di moda Patrizio Bertelli, mettendo a tacere così le speculazioni che vedono il gruppo del lusso a caccia di occasioni di acquisto. "Non siamo interessati a acquisizioni in questo momento", ha detto Bertelli.
"Crediamo di avere già abbastanza da fare con il nostro business per come è, e quindi non vogliamo assolutamente distrarci e complicare le cose", ha aggiunto il manager del gruppo quotato a Hong Kong. Prada non ha nessuna intenzione inoltre di quotarsi, dopo Hong Kong, anche a Milano. "In un'altra Borsa europea non ci veniamo, a Milano non ci quotiamo", ha indicato Patrizio Bertelli, spiegando che "Hong Kong ci basta e ci avanza, essere su due Borse complicherebbe la gestione e noi vogliamo avere un'azienda bella per portare vantaggi ai nostri soci e per ripagarli".
Indiscrezioni stampa avevano indicato Prada tra i potenziali acquirenti di Pomellato prima che il gioielliere italiano finisse nelle mani del colosso francese Kering (ex PPR) lo scorso mese. Questo aveva alimentato le voci sull'avvio di un nuovo ciclo di shopping per Prada, così come aveva fatto a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila con una serie di acquisizioni che avevano causato l'elevato indebitamento dei conti del gruppo.
La posizione finanziaria netta del gruppo era positiva per 312,6 milioni a fine gennaio 2013, da 13,6 milioni dell'anno prima e contro un indebitamento di 375,4 milioni del gennaio del 2011. La maison ha chiuso il 2012 con un utile netto in crescita del 45%, a 625,6 milioni di euro, e ricavi a quota 3,29 miliardi di euro (+29%). I soci hanno approvato il bilancio con la distribuzione di un dividendo pari a 9 centesimi per azione.
"Prada cresce perché dedichiamo molto tempo a capire il mercato, e grazie al lavoro costante di Miuccia Prada per rinnovare il prodotto, invece di partire dai soliti schemi stereotipati”, ha concluso Patrizio Bertelli. L’Italia resta però ai margini delle strategie di sviluppo di Prada.
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