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Pubblicato il
4 nov 2011
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Prada batte Apple e si aggiudica il negozio in Galleria

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APCOM
Pubblicato il
4 nov 2011

Prada batte Apple e Gucci e si aggiudica in affitto per 18 anni gli ambiti locali del Comune di Milano in Galleria Vittorio Emanuele II che fino a oggi sono stati occupati, in gran parte, dal fast food Mc Donald's. Lo ha deciso la Commissione Gare di Palazzo Marino che che ha valutato le offerte dalle tre società e preferito così la casa di moda milanese, che ha già il suo negozio storico affacciato sul lato opposto dell'Ottagono, all'azienda di Cupertino che sognava di aprire, a partire dal defunto fondatore Steve Jobs, il proprio decimo 'store' italiano proprio nel cuore del 'salotto di Milano'.

Prada, Apple

In realtà il progetto più apprezzzato è stato proprio quello di Apple, ma per quanto riguarda l'offerta economica non c'è stata partita: Prada ha offerto un rialzo del 150% dei canoni di base, Gucci del 25% e Apple solo dell'1%.

I locali, ingresso in via Foscolo 3, si sviluppano su otto livelli (dal piano terra al sesto piano compreso l'ammezzato) oltre al seminterrato, per una superficie complessiva di 4.907 metri quadrati. Il bando prevedeva che il nuovo concessionario si impegnasse a proprie spese a eseguire i lavori di ristrutturazione e adeguamento funzionale per lo svolgimento della nuove attività. I progetti avevano un'incidenza del 60% sulla valutazione finale, mentre l'offerta economica determinava il restante 40% del punteggio.

Il canone annuo posto a base di gara era di 2.118.310 euro per i primi cinque anni di concessione e di 3.629.467 euro per la restante durata del contratto. L'offerta economica si riferisce a una percentuale di aumento per entrambi i canoni. Il punteggio finale è stato di 86,13 per Prada, 53,307 per Gucci e 50,897 per Apple. L'azienda della mela morsicata tenta da mesi, senza successo, di mettere le mani su un immobile in zona Duomo per aprire un proprio negozio all'altezza degli altri 300 nel mondo. Alcuni giorni fa Peter Bohlin, architetto prediletto da Jobs per i propri Apple Store, aveva però annunciato in un'intervista a Io Donna "Ce l'abbiamo fatta".

Nella Giunta comunale di Milano c'è chi ammette, come l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso, che avrebbe preferito una vittoria della casa di Cupertino, ma c'è anche soddisfazione per l'esito della gara, visto che l'affitto che Prada pagherà alle casse esangui di Palazzo Marino renderà quanto la somma di tutti gli altri immobili della Galleria. "Da estimatore dei prodotti della 'mela' avrei preferito un nuovo store della casa di Cupertino, ma la scelta di Prada - osserva D'Alfonso - consolida e valorizza l'immagine dell'Ottagono quale vetrina principale del Made in Italy".

Secondo il Comune il progetto di Prada si pone infatti "nel segno della continuità storica dell'azienda, presente sin dal 1913 nel 'salotto di Milano', che con il suo stile ha anticipato e accompagnato tutti i cambiamenti e le evoluzioni della città.

Il nuovo store Prada - conclude l'assessore - contribuirà a fare della Galleria il miglior biglietto da visita di Milano in vista dell'Expo 2015 coniugando, tradizione, cultura del gusto e creatività". L'assessore alla Casa e Lavori pubblici Lucia Castellano si dice "molto soddisfatta perché sono stati presentati tre progetti dal valore culturale molto alto per un'intera colonna della Galleria Vittorio Emanuele".

Il bando, emesso il 9 maggio, prevede che vengano assegnati al nuovo concessionario spazi disposti su otto livelli compreso un seminterrato. L'attuale negozio di Prada in Galleria ha una superficie divendita di 600 metri quadrati e, in teoria, potrebbe essere collegato ai nuovi locali attraverso i sotterranei. La casa di moda non commenta questa ipotesi, certo è che una parte dei 4.907 metri quadrati dei nuovi locali è proprio al livello seminterrato.

Fonte: APCOM