10 feb 2022
Postalmarket: grazie a Seay ricicla un vestito usato per ogni nuovo acquistato
10 feb 2022
Svolta green da Postalmarket: acquistando un capo nuovo online, il cliente potrà consegnarne uno usato, che sarà rivenduto, donato o rigenerato. Il tutto senza costi aggiuntivi ed ottenendo anche uno sconto del 15% sul successivo acquisto. Un modello di economia circolare, denominato “Modello Re3: Re-Sell / Re-Use / Re-Generate” (ovvero rivendi, riutilizza, rigenera), che nasce grazie all’accordo siglato tra Postalmarket e la società vicentina Seay ed è già attivo dal primo febbraio.
Secondo uno studio pubblicato da WRAP nel 2014, ricorda Postalmarket nel proprio comunicato, estendendo di 9 mesi il ciclo di vita degli indumenti già in nostro possesso, è possibile arrivare alla riduzione dell’impronta ambientale del nostro guardaroba del 30% circa, in termini di emissioni di CO2, consumo d’acqua e produzione di rifiuti.
I più importanti marchi italiani presenti sull’e commerce di Postalmarket hanno deciso di aderire al Modello Re3, consentendo ai propri clienti di riciclare i propri vestiti usati attraverso l’acquisto di capi nuovi. In questa fase di avvio saranno complessivamente un migliaio i capi disponibili sul sito Postalmarket inclusi nel Modello Re3, ma si punta ad includere quanti più articoli possibile entro la fine dell’anno.
Nello specifico, il cliente acquista un capo nuovo on line sul portale Postalmarket.it e flaggando l’apposita casella “Re3” ottiene la possibilità di consegnare un capo usato della stessa categoria merceologica gratuitamente. Riceverà a casa assieme al capo nuovo acquistato una cartolina con un QR code da applicare al capo usato che intende consegnare. Entro 30 giorni potrà consegnare l’usato in uno dei numerosi “Parcel Shop” (punti di raccolta) istituiti dai corrieri nel territorio. Il cliente ottiene così uno sconto del 15% tramite coupon da utilizzare per un futuro acquisto sempre sul portale Postalmarket.it.
A seconda delle condizioni estetiche e tecniche di ciascun indumento raccolto, essi verranno sanificati e rivenduti come second hand (se in ottime condizioni); sanificati e donati a persone bisognose per essere riutilizzati (se in condizioni più che discrete); rigenerati in materia prima seconda (se in condizioni non buone), che verrà impiegata per la produzione di nuovi oggetti.
I dati sin qui raccolti da Seay evidenziano come il 70% delle vendite effettuate portino alla restituzione di un capo usato. Di quanto raccolto, il 60% circa viene rivenduto come di seconda mano, il 20% rigenerato, il 15% riutilizzato grazie alle donazioni effettuate e solamente il 5% scartato per motivi tecnici. “Il 95% dei capi ricevuti trova quindi un nuovo utilizzo secondo una delle 3 strade previste dal Modello Re3. Un risultato importante in termini di circolarità del settore tessile”, spiega Alberto Bressan, cofondatore di Seay S.r.l. Società Benefit. “L’obiettivo è avviare una vera rivoluzione dell’industria tessile, in cui si passi dal concetto di ‘consumatore’ a quello di ‘cliente responsabile’. Il Modello Re3 è in grado di fornire un importante contributo al prolungamento della vita dei capi già presenti all’interno degli armadi dei clienti. Il nostro obiettivo è quello di estendere l’impiego di questo sistema rendendolo fruibile da quanti più marchi possibile”.
“Puntiamo ad includere all’interno del Modello Re3 il maggior numero possibile di aziende presenti nel nostro catalogo, tutte peraltro Made in Italy”, ha aggiunto il direttore generale di Postalmarket, Alessio Badia. “Nella prossima edizione del catalogo cartaceo, in uscita in primavera, daremo ampio spazio alle imprese impegnate attivamente sul fronte della sostenibilità, con una sezione dedicata”.
Lo storico catalogo cartaceo di Postalmarket è tornato in edicola lo scorso 23 ottobre con Diletta Leotta in copertina e 364 pagine nelle quali appaiono i prodotti di 180 brand tutti italiani, distribuiti in sei sezioni (abbigliamento e accessori, intimo, bellezza e cura del corpo, casa, cibo e bevande, tempo libero). Ma oggi (scelta strategica naturale visti i tempi) Postalmarket è anche diventato un marketplace online. Sul suo e-commerce, implementato dalla tech company di Treviso Storeden di Francesco D'Avella, è possibile acquistare oltre 25.000 prodotti. Il rilancio di Postalmarket è dovuto al friulano Stefano Bortolussi, imprenditore attivo nel mondo della pubblicità.
Bortolussi si era interessato all’acquisto di Postalmarket già nel 2004, occupandosi dell'aspetto marketing quando il marchio fu rilevato da Riccardo di Tommaso. Si trattava di un’azienda in declino, ben diversa dal colosso che Anna Bonomi Bolchini aveva costruito a partire dal 1959 ispirandosi al modello statunitense della vendita per catalogo. Nel 2015, dopo vari passaggi di mano, giunse il fallimento della Postalmarket S.p.A., che Bortolussi ha rilevato nel 2020. Nel rilancio di Postalmarket, oltre che da Storeden, l’imprenditore friulano è affiancato dalla società H-Farm di Riccardo Donadon.
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