Ansa
2 giu 2013
Ports 1961 : dopo 2 anni, progetti di store a Milano e Londra
Ansa
2 giu 2013
Si può essere quotati alla borsa di Hong Kong, avere 400 negozi in Cina e, al momento di creare un marchio nuovo ma di fascia alta, decidere di far tutto in Italia, dalla creazione, a Milano, fino alla produzione, tra Como, Carpi e le Marche? Può succedere davvero e dovrebbe essere un segnale importante per capire che qualche punto di forza in Italia c'é sul serio, e va sfruttato.
La storia è quella di Ports 1961, un brand che ha scelto la strada del 'fashion raffinato' per uomo e per donna, e che ha accolto la stampa nella bella sede milanese di via Amedei, in pieno centro città. C'erano Fiona Cibani, direttore creativo globale del brand, e Ian Hylton lo stilista che si dedica in modo specifico alle collezioni maschili.
Ports Design Ltd, la casa madre del brand, ha come azionista di riferimento il cino-canadese Alfred Chan. L'etichetta Ports International, prodotta e distribuita solo in Cina, è una linea medio-alta di grande diffusione su quel mercato: Ma Fiona e Alfred, che sono una coppia anche nella vita, hanno gusto e ambizioni, e puntano al cuore dell'eleganza mondiale, Milano. Nasce così Ports 1961 Italia e due anni fa inizia l'avventura. Il primo flagship store viene aperto però a Parigi, sulla passerella dello shopping mondiale, in rue St Honoré. Entro il 2015 verrà inaugurata anche una boutique a Milano, l'appuntamento con l'Expo lo impone, e un'altra a Londra, si stanno già cercando gli indirizzi giusti.
Intanto le vendite del negozio di Parigi vanno benissimo - garantisce Fiona - e il marchio presenta a Milano la nuova collezione uomo. Tanto per far capire il genere, stavolta le icone di riferimento sono l'avvocato Agnelli e l'Aga Khan, ovvero il lusso disinvolto e di eterno stile. "Il nostro è un fashion condizionato da comfort, fisicità, viaggi, eleganza", spiega Fiona.
Il punto di forza sono i tessuti 'double' sottilissimi e italianissimi, che vedono accoppiati i motivi Principe di Galles, oppure il nylon e il jersey o anche due cotoni leggeri e perfino water resistent: "Ci vuole grande abilità per lavorare il double, si può farlo solo qui in Italia", è la confortante sentenza. Colori freschi, quasi da spiaggia, oppure i toni del tramonto, tra arancio e cobalto, indaco e viola. Insomma una moda per niente noiosa, di stile classico ardito e di ispirazione artistica. L'incontro con la stampa è servito anche per presentare le opere di Rainer Lagemann, Martin Pfeifle, Jason Martin, ispiratori della collezione che, dunque, ha la testa in Italia e il cuore nel mondo.
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