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1 ott 2013
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Politiche economiche e fiscali: cosa chiedono le imprese del calzaturiero

Pubblicato il
1 ott 2013

Nell’ambito dell’indagine congiunturale condotta nelle scorse settimane tra i propri associati, Assocalzaturifici ha chiesto il parere degli imprenditori su alcuni temi economico-fiscali, con particolare riferimento all’aumento dell’IVA, alle politiche occupazionali, alle misure più opportune per far ripartire l’economia italiana nonché supportare il settore calzaturiero.

Sull’aumento dell’IVA (divenuto drammaticamente attuale negli ultimi giorni e di cui fino all’ultimo si era auspicata una cancellazione) è stato chiesto agli imprenditori quali sarebbero le conseguenze sugli acquisti di calzature.

Ritiene che la Cancellazione dell'aumento dell'IVA dal 21 al 22% avrebbe un impatto sui consumi di calzature?


Per 9 imprenditori su 10 l’aumento dell’IVA avrà un impatto depressivo sui consumi di calzature, aggravando ulteriormente le dinamiche negative degli acquisti delle famiglie, che dopo il -4,5% in valore a consuntivo 2012, nella prima metà del 2013 hanno registrato un’ulteriore frenata del -6,1%, con cali a doppia cifra per il dettaglio tradizionale.

Su quali misure di sostegno all'occupazione giovanile si dovrebbero impiegare i fondi europei decisi a fine giugno dall'Unione (all'Italia circa 1,5 miliardi di euro)?


Tutelare il lavoro con un adeguato sostegno all’occupazione giovanile, defiscalizzando le assunzioni di giovani per un certo periodo in tutti i settori industriali. Così 2 rispondenti su 3 suggeriscono di impiegare i fondi europei che la UE ha destinato all’Italia all’inizio dell’estate, spendibili a partire dal 2014.

A suo giudizio cosa manca maggiormente al nostro Paese per dare un nuovo slancio all'economia?


Secondo il giudizio dei rispondenti l’Italia necessita, affinché il motore dell’economia possa ripartire a pieni giri, di una politica fiscale che non debba fare i conti con l’enorme debito pubblico: il taglio della spesa improduttiva e il contrasto dell’evasione fiscale dovrebbero costituire priorità assolute per il risanamento dei conti nazionali. Il tutto non può prescindere però da una sistema di governance meno corrotto e corruttibile, che aumenti la fiducia degli investitori esteri.

Allo stesso tempo occorrerebbe agevolare il credito alle imprese, investendo finalmente nella imprenditorialità. L’erogazione del credito non ha registrato evoluzioni significative: solo il 5% dei rispondenti ha percepito un miglioramento del credito bancario rispetto ad un anno addietro. La carenza di credito ostacola l’operatività di molte aziende, anche finanziariamente solide.

Dovendo scegliere solo DUE tra le seguenti politiche fiscali per dare uno shock all'economia, quali sarebbero più d'aiuto al settore?


Riconsegnare maggiori risorse ad aziende e lavoratori. L’84% degli imprenditori ritiene prioritario l’abbattimento del cuneo fiscale, per aumentare il reddito disponibile dei lavoratori e riequilibrare la tassazione sui fattori produttivi, rilanciando i consumi.

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