Pubblicato il
25 ago 2011
25 ago 2011
Polemica: Zara accusa un suo subfornitore
Pubblicato il
25 ago 2011
25 ago 2011
L'ispettorato del lavoro brasiliano ha scoperto una fabbrica che impiegava degli immigrati illegali per produrre dei capi d'abbigliamento di Zara. Immediatamente il gruppo Inditex si è affrettato a negare di essere a conoscenza di tale attività.
![]() Zara autunno-inverno 2011/2012 |
Il gigante spagnolo dell'abbigliamento, che condivide il podio mondiale con Gap Inc e H&M, ha rapidamente voluto minimizzare il peso reale di questo piccolo stabilimento nella sua rete. Il sito in questione conterebbe solo per lo 0,03% sulla filiera brasiliana di Zara, che rappresenterebbe a sua volta solamente l'1% della produzione mondiale del marchio.
L’azienda ha inoltre richiesto che il fornitore all'origine di questa spiacevole vicenda regolarizzasse immediatamente la propria situazione. Inditex inoltre rimprovera a questo suo partner di avere "esternalizzato le informazioni" riguardanti la sua attività. Questa accusa di lavoro forzato è dunque per Inditex l'occasione per rinnovare la sua volontà di mantenere tranquilli, ma allo stesso tempo controllati i suoi luoghi di produzione.
Non è la prima volta che Zara è criticato per le condizioni di lavoro e produzione praticate nelle sue linee produttive. All'inizio di quest'anno, una fabbrica cambogiana aveva attirato l'attenzione dell'ambiente per l'inquietante numero di svenimenti che avevano riguardato i suoi dipendenti, vittime del caldo soffocante e delle esalazioni dei prodotti chimici presenti sul posto. Inoltre questa non è la prima disavventura brasiliana per Zara, al quale l'ispettorato locale del lavoro ricorda di aver già inflitto 52 multe.
Nulla di tutto ciò ha però scoraggiato il colosso iberico il quale, per compensare gli effetti dell'impatto della polemica sul luogo, sottolinea di avere in progetto di aprire delle nuove boutique in Brasile, dove la rete per ora si limita a un centinaio di indirizzi.
Anche se la metà dei capi sequestrati era destinata alla rete distributiva di Zara, le autorità locali hanno anche reso nota la presenza di prodotti dei brand Ecko, Gregory, Billabong, Brooksfield e Cobra Agua nel lotto dei capi trovati.
Matthieu Guinebault (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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