Playtime Paris chiude un’edizione caratterizzata dal colore
Nei padiglioni del salone mondiale dedicato all’universo dell’infanzia Playtime Paris, che si è concluso lunedì 30 gennaio, le collezioni autunno-inverno 2023 hanno dato il posto d'onore ai colori e alle stampe. Un entusiasmo ostentato, come reazione agli ultimi due anni oscurati dal Covid e da una situazione economica poco soddisfacente.
"È stata una sessione dinamica, espositori e visitatori sono contenti. Notiamo in particolare il ritorno delle presenze internazionali, come americani e mediorientali", ha dichiarato Chantal Danguillaume, direttrice del salone, precisando anche che dopo uno stop legato al Covid e alle restrizioni sanitarie, Playtime Shanghai tornerà il prossimo luglio.
Anche da parte dei 350 espositori, i commenti nella giornata di chiusura sono piuttosto positivi. Christian Rabemila, business development manager di Spring Court, parla di una buona sessione, mentre allo stand di Sticky Lemon, marchio di borse e accessori dei Paesi Bassi, si sottolinea soprattutto il buon umore dei visitatori. "Nelle edizioni precedenti, le persone percorrevano le corsie a testa bassa, ora tutti sorridono, c'è un'energia migliore", raccontano allo stand della griffe, che propone una collezione di borse con stampe e colori pop.
Di colore si parla anche nello stand del brand di calzature Pom D'Api, che festeggia i suoi cinquant'anni. Per l'inverno 2023, la label propone piccole scarpe da ginnastica e calzature da bambino in un arancione iridescente. L'arancione sarà uno dei colori protagonisti del prossimo inverno, presente in stampa sui pantaloni a righe da Monday in Copenhagen, o all over sui cappotti del marchio di Hong Kong Wander & Wonder.
E anche i nuovi arrivati propongono collezioni molto forti, come il giovanissimo brand portoghese Favorite People, nato lo scorso settembre, che presenta salopette per bambini da 1 a 10 anni decorate con frutta e fiori.
Il buon umore era dunque palpabile, anche se le incertezze economiche persistono e alcuni espositori hanno sì notato un certo ritorno all'attività, ma ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia.
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