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Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
14 mar 2023
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Piuma d’oca: PETA chiede trasparenza sull'offerta del gruppo H&M

Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
14 mar 2023

L'organizzazione per i diritti degli animali PETA (People for Ethical Treatment of Animals), in quanto azionista di H&M, chiede conto al gruppo svedese dei suoi fornitori di piuma d’oca, e in particolare delle modalità di macellazione. E mette in discussione la sincerità del discorso dell'azienda sulla sua trasparenza.

PETA


La delibera dell’azionista inviata da PETA a H&M chiede a quest'ultimo una relazione sui metodi di abbattimento utilizzati per ricavare la piuma. “H&M non fornisce alcuna informazione sugli allevamenti e sui macelli che lo riforniscono per i suoi prodotti, il che smentisce completamente le sue dichiarazioni fuorvianti secondo cui ha dato la priorità sia alla tracciabilità che alla trasparenza nelle catene di approvvigionamento”.

L’atteggiamento di PETA si distingue in particolare per il fatto che adotta un approccio amministrativo, mettendo in prospettiva il divario percepito tra il discorso fatto dal marchio svedese e la realtà. Una tacita accusa di “greenwashing” che eccezionalmente accenna al destino di oche e anatre. Elemento che però l’organizzazione non dimentica.

PETA sottolinea infatti che tutte le piume, i piumini, le lanugini provengono da animali “uccisi violentemente” (le bestie vengono normalmente stordite prima di tagliar loro la gola, quindi messe in acqua bollente). L'organizzazione si basa su una recente indagine condotta presso un produttore vietnamita, Vina Prauden, le cui pratiche sono ritenute inutilmente violente. Un fornitore di “piuma responsabile” che in precedenza riforniva H&M.

La PETA ha appena stigmatizzato un'altra ONG: Textile Exchange. L’entità afferma infatti che H&M sta gradualmente eliminando la menzione dell'etichetta Responsible Down Standard (RDS, ovvero standard di piuma eco-responsabile), ideata da Textile Exchange, dalle sue pagine aziendali. “A indicare che [il gruppo H&M] sa che l'RDS è una farsa”, secondo PETA.

Contattata da FashionNetwork.com, Textile Exchange afferma che il benessere degli animali è una priorità assoluta per l'organizzazione. “Ecco perché il Responsible Down Standard è stato introdotto nel 2014 per aiutare a stabilire uno standard per il trattamento umano di questi animali”. “Prendiamo molto sul serio qualsiasi violazione e siamo sempre pronti a collaborare e ad indagare sui casi in cui lo standard non viene rispettato, assicurando che venga garantita la dovuta diligence e che vengano intraprese le azioni appropriate”.
 
Contattato anch’esso da FashionNetwork.com, il gruppo H&M ci ha indicato solamente che accoglie con favore "l'impegno di PETA su questo problema e il loro lavoro per correggere carenze inaccettabili nel nostro settore, che alla fine contribuisce a migliorare gli standard e le pratiche del comparto in materia di benessere degli animali".

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