Adnkronos
12 giu 2019
Pitti Immagine: il premio alla carriera va a Luigi Settembrini
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12 giu 2019
Il Premio Pitti Immagine alla Carriera 2019 è stato attribuito a Luigi Settembrini durante la cerimonia di inaugurazione di Pitti Uomo 96 in Palazzo Vecchio a Firenze. È stato Raffaello Napoleone, CEO di Pitti Immagine, a conferire il riconoscimento a Settembrini che, insieme a Marco Rivetti, ha ideato un nuovo modo di organizzare la fiera della moda.

Negli anni '90, Settembrini è stato l'artefice di "un decennio pieno di idee che ha contribuito al ritorno di Firenze tra le capitali della moda e al consolidamento di un programma culturale per la moda italiana finalmente all'altezza del suo ruolo internazionale".
Luigi Settembre è arrivato nella seconda metà degli anni Ottanta a Pitti Immagine, invitato da Marco Rivetti, e assieme a lui ha dato "un senso nuovo all'attività di organizzare fiere di moda, legandole strettamente alle cose della cultura, dell'arte, dell'informazione, del vivere contemporanei".
Qualcosa che oggi sembra scontato, ma che lui per primo ha pensato e messo in pratica attraverso decine di progetti importanti e originali, tra cui le mostre come “La Sala Bianca: nascita della Moda Italiana”, allestita da Luca Ronconi e Gae Aulenti, e la sezione moda di “The Italian Metamorphosis 1943-1968” al Guggenheim Museum di New York nel '94; performance come “G.A Story” alla Stazione Leopolda per la regia di Bob Wilson, in collaborazione con Giorgio Armani. E poi la Biennale di Firenze del '96, la prima grande manifestazione dedicata al cross-over tra arte e moda, insieme a Germano Celant, Franca Sozzani e Ingrid Sischy.
Non c'è stata solo Pitti Immagine nella eclettica biografia professionale di Luigi Settembrini. È stato prima giornalista e poi pubblicitario a Milano, poi consulente e manager per grandi aziende in Italia e all'estero. Infine promotore culturale, curatore di mostre e direttore di biennali estere. Un suo nuovo libro Stanze e Segreti (memorie di un seduttore incerto) uscirà nei prossimi mesi. "Ma forse non ci sbilanciamo troppo se diciamo che l'esperienza di Luigi Settembrini qui a Pitti Immagine, a Firenze, è stata centrale nella sua vita e nel suo lavoro. Anni che hanno segnato anche la vita di noi che abbiamo lavorato assieme a lui, correndogli dietro, discutendo, imparando, litigando ma soprattutto divertendoci sempre molto", si legge nella motivazione del premio.
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