27 gen 2021
Pitti Bimbo al via su Connect, mentre la moda junior contiene la perdita al -13% nel 2020
27 gen 2021
Dal 27 gennaio al 5 aprile la 92esima edizione di Pitti Bimbo proporrà sulla piattaforma Pitti Connect una selezione di brand internazionali e le loro collezioni per l’AI 2021-22 dedicata alla moda junior. L’obiettivo degli organizzatori è di arrivare nelle prossime settimane a un totale di 250 marchi, ricalcando il successo della versione virtuale di Pitti Uomo, che sta registrando numeri importanti in termini di visite da parte di buyer e pagine visualizzate.
“Con la piattaforma Connect, sulla quale abbiamo lavorato assiduamente in questi ultimi mesi per potenziare la raccolta ordini e l’esperienza di navigazione, accompagniamo i nostri espositori nelle loro presentazioni e li mettiamo in contatto con i buyer internazionali, lavorando con loro fianco a fianco”, ha dichiarato Agostino Poletto, Direttore Generale di Pitti Immagine. “Il digitale sarà sempre più utilizzato per la presentazione delle collezioni e le aziende della moda bimbo si stanno attrezzando con investimenti crescenti, creando contenuti di qualità in grado di promuovere le novità e la filosofia dei brand. Anche per Pitti Bimbo abbiamo messo grande attenzione nel costruire il palinsesto editoriale, con un programma di eventi digitali – alcuni anche in live streaming con un gruppo di aziende importanti del bambino – e format che animeranno il nostro Billboard online”.
Tra gli appuntamenti virtuali in programma, Gimel, lo specialista del kidswear che produce e distribuisce marchi come Ermanno Scervino, Dondup, Elisabetta Franchi, La Martina, Le Petit Coco, Philosophy di Lorenzo Serafini e Add, organizzerà un evento live con la partecipazione di stilisti e direttori creativi; Petit Bateau racconterà il progetto ‘La Qualité pour Tous’, la sfida fra il sostenibile e un prezzo possibile; e Dolce&Gabbana presenterà la nuova collezione per i più piccoli, con un particolare riferimento alle “family” che circondano i bambini.
Tornano inoltre le sezioni “Pitti Bimbo Editorials”, con una selezione di proposte lifestyle pensate per concept store bambino; “Pitti Bimbo Walk Through”, con stylist e fashion editor che si aggireranno virtualmente tra le showroom di Pitti Connect, proponendo dei temi moda speciali dedicati al prossimo inverno; “Buyers Selects”, in cui alcuni top buyers internazionali stileranno una classifica delle loro scoperte più interessanti tra le proposte di Pitti Connect; e “The Nest Crew”, uno speciale sui kidswear brand lanciati da The Nest, la sezione di Pitti Bimbo che fa scouting sulle realtà emergenti della scena internazionale.
Ma come ha reagito la moda bimbi alla pandemia di coronavirus? Meglio dell’adulto, come sottolinea l’AD di Pitti Immagine Raffaello Napoleone” “L’abbigliamento junior in Italia nel 2020 ha contenuto le perdite dovute all’emergenza sanitaria, con una flessione che è stata meno pesante dell’adulto. Il fatto che i negozi di abbigliamento bambino siano potuti rimanere aperti anche durante il lockdown ha contribuito a rendere il settore più dinamico. Siamo fiduciosi che la situazione migliorerà nei prossimi mesi, e siamo in attesa di tornare a svolgere fisicamente le nostre manifestazioni”.
Secondo il bilancio preconsuntivo del 2020 stilato dal Centro Studi di Confindustria Moda, il settore dovrebbe registrare una flessione del -13,1%, scendendo al di sotto dei 2,7 miliardi di euro di giro d’affari complessivo, mentre il valore della produzione dovrebbe calare del -18,7%.
Analizzando l’export, per la moda junior si stima una flessione media annua delle vendite estere pari al -13,3%; il valore delle esportazioni di comparto dovrebbe scendere a poco più di un miliardo e 100 milioni di euro, concorrendo al 41% del turnover settoriale. Per l’import è atteso un decremento del -15,7% su base annua, per un valore complessivo di quasi 1,8 miliardi.
Soffermandosi sulla stagione precedente la pandemia, l’autunno/inverno 2019-20, la moda junior ha registrato un calo a valore del -1,8%, contro una media del comparto tessile abbigliamento pari al -2,6%. Per quanto riguarda le tipologie di prodotto, il segmento “bambina” (che rappresenta il 47,3% del sell-out di comparto) è calato del -2,1%, mentre il segmento “bambino” contiene la flessione al -1,5%; il “neonato”, infine, presenta un segno negativo pari al -1,6%. Protagonista della stagione l’e-commerce, che ha messo a segno una crescita del +47,4%, trainata soprattutto dal “bambino” +74,8%.
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