14 giu 2017
Pitti Uomo 92: Baldinini punta su estero ed e-commerce
14 giu 2017
Obiettivi ambiziosi per Baldinini, la maison di calzature e accessori di San Mauro Pascoli, che nel 2017 punta a una crescita del 60/65% sul fronte estero, grazie soprattutto alle performance dei suoi tre mercati principali: Russia, Europa e Medio Oriente.
“Oggi nel mondo siamo attivi attraverso una rete di 130 boutique, 80 di queste presenti in Russia, insieme a 300 multimarca. Il 2017 ci ha portato a guardare a un’internazionalizzazione del nostro marchio: dopo avere chiuso i dodici mesi con un fatturato in linea con quelli degli ultimi esercizi (circa 100 milioni di euro nel 2016, ndr) nell’anno contiamo di raggiungere una quota export in salita del 60-65% rispetto all’ultimo biennio”, ha commentato Gimmi Baldinini, CEO di Baldinini.
In Russia, mercato in cui l’azienda è presente da oltre 30 anni, il brand ha registrato una ripresa delle vendite nel campionario autunno/inverno, dopo due anni di crisi del Paese: “A Mosca e a San Pietroburgo stiamo lavorando sul restyling del concept degli store per identificare il DNA Made in Italy dell’azienda. Nella seconda città ci espanderemo attraverso l’opening di tre punti vendita, che andranno ad affiancare i 4 già esistenti”, ha aggiunto Gimmi Baldinini.
L’espansione retail all’estero ha visto protagonisti anche gli Stati Uniti, dove il brand ha aperto boutique a gestione diretta al Roosevelt Field mall a New York, al Brickell City centre a Miami e a Short Hills a Long Island. In Cina il network già esistente di quattro boutique sarà a breve rafforzato dall’opening di altri punti vendita a Shanghai e da due store che vedranno la luce nel centro di Pechino. In Medio Oriente, infine, sono previsti uno spazio in franchising a Dubai, all’interno del Mall of Emirates, e una boutique presso Le Galeries Lafayette di Doha, che si aggiungeranno alle quattro boutique già attive sul territorio.
Altro focus dell’azienda per quest’anno è l’e-commerce, come spiega Gimmi Baldinini: “Il canale e-commerce è attivo all’80% e copre tutti i Paesi esclusa la Cina, compresi Europa, Usa e Russia. Stiamo registrando un incremento a doppia cifra a livello worldwide, che dovrebbe andare a coprire nel breve-medio periodo circa il 20% del turnover totale”.
L’e-commerce sarà mantenuto come driver di sviluppo in una visione omni-channel, soprattutto per quanto riguarda i mercati non presidiati dal retail.
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