Ansa
15 gen 2016
Pitti Uomo 89: profughi-modelli in passerella a Firenze per Generation Africa
Ansa
15 gen 2016
"Non avrei mai immaginato che mi potesse accadere questo nella vita. Non avrei mai creduto di potermi trovare in questa situazione". Voce commossa nella sua lingua afro- francese e occhi ludici, il giovane ventenne del Mali, uno dei tre ragazzi africani in attesa di asilo politico che hanno sfilato in Dogana a Pitti Uomo come modelli d'eccezione a Generation Africa, si lascia scappare questa frase davanti alle telecamere di una giornalista che lo rincorre nel back stage.
Per ovvi motivi i tre non possono dire il loro nome e fuggono come il vento, finito il defilé dove hanno indossato gli abiti creati da quattro loro più connazionali-stilisti, più fortunati.
"Sono arrivati in Italia da Mali e Gambia sei mesi fa, dopo aver attraversato il deserto del Sahara e 50 ore di mare che spesso dà la morte a tanti di loro" rivela Simone Cipriani responsabile di Itc Ethical Fashion Iniziative che con la Fondazione Pitti Discovery, ha portato di nuovo in passerella a Firenze quattro stilisti talentuosi dall'Africa.
"All'inizio erano molto spaventati. Per loro era tutto nuovo, ma sono stati seguiti bene, dopo essere stati selezionati tra venti giovani come loro, in attesa di asilo, che avevano le caratteristiche fisiche per salire in passerella. Un'occasione anche per guadagnare dei soldi perché saranno pagati per la sfilata - aggiunge Andrea Marchesini, presidente di Lai-momo, l'associazione di Bologna che accoglie i richiedenti diritto di asilo politico in Italia e promuove il confronto interculturale tra Africa e Europa- nei nostri centri di accoglienza ci siamo incontrati con Cipriani e abbiamo deciso che realizzeremo un centro a Bologna - annuncia - per dare ai profughi la possibilità di avere competenze per lavorare in Italia". "Noi lavoriamo già in Mali dove realizziamo tessuti - ricorda Cipriani - questi ragazzi arrivano da questo paese e bisogna aiutarli a crearsi un lavoro lì".
In passerella le creazioni del duo Akjp Keith Henning & Jody Paulsen (Sud Africa), Ikire Jones Walé Oyéjidé (Usa & Nigeria) Lukhanyo Mdingi & Nicholas Coutts (Sud Africa); U.Mi-1 Gozi Ochonogor (Nigeria & UK).
Hanno sfilato creazioni con impronta unisex, combinazioni tra print astratti e texture multi materiche, giochi di colori e motivi grafici con ispirazioni che attingono al mondo dello sportswear. Grande attenzione ai dettagli, ai gioielli, ai cappelli e alle borse, alla costruzione di giacche, camicie e capotti e caban di matrice sartoriale, vivacizzati da print e cromatismi che strizzano l'occhio alla tradizione africana. In pedana anche un tailoring con un twist alimentato dal sincretismo tra cultura nigeriana, inglese e giapponese.
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