19 gen 2016
Pitti Uomo 89: i “New Makers” fanno il pieno
19 gen 2016
I neo-artigiani o “new makers”, come sono stati soprannominati dagli organizzatori del Pitti Uomo, sono i profili più ricercati dai buyer. “Questi ultimi vogliono delle produzioni belle e di qualità e allo stesso tempo del rinnovamento”, riassume uno degli espositori di questa nuova sezione del salone punto di riferimento della moda maschile, appena conclusosi a Firenze.
Il Pitti Uomo ha dunque riservato loro per la prima volta uno spazio dedicato. In occasione della sua 89esima edizione, il salone ha messo in luce all'interno dello spazio 'Make' dedicato all'artigianato, i cosiddetti “New Makers”, cioè gli artigiani della nuova generazione, che reinterpretano la tradizione con uno sguardo diverso attraverso le nuove tecnologie.
In quest'ottica, la sezione situata nel seminterrato del padiglione centrale è stata ampliata ed interamente riconfigurata, accogliendo 45 brand su una superficie totale di oltre 1.000 m². I marchi più tradizionali sono stati spostati per far posto a delle giovani label contemporanee. In totale, il 60% dei marchi presenti all'interno di 'Make' erano nuovi.
Il nuovo design è più moderno. La moquette ha lasciato il posto al cemento, i tavoli in legno ai ripiani in acciaio. "E' molto arioso. Molto bello. E poi ci sono molti passaggi. Tutti i buyer passano da qui! Abbiamo visto i negozi migliori di tutte le nazioni. Anche i buyer erano contenti, perché c'erano molte novità. Il Pitti fa una bella selezione”, commenta Joakin Echeverria, fondatore del marchio contemporary di pelletteria Aïzea, che ha debuttato al Pitti Uomo 89.
“La sezione “New Makers” era la grande novità della fiera e c'erano molte più persone rispetto alle edizioni precedenti. Era chiaro che questo era il luogo dove si doveva essere in questa stagione. Ho fatto una dozzina di nuovi negozi”, si rallegra un altro espositore di accessori, lamentandosi però dello stand ristretto che gli è stato assegnato, il quale gli ha impedito di presentare correttamente la sua collezione. "Ho perso visibilità", sostiene.
“Con la nuova impostazione, mi sono ritrovato incastrato fra gli altri stand. Così ho avuto meno visite spontanee, perché non mi si vedeva bene. Anche i miei clienti regolari non mi hanno trovato”, aggiunge Patrick Dor, AD delle espadrillas Zabattigli, realizzate a Capri secondo un'antica tradizione locale.
"In termini di arredo, l'insieme è più bello", afferma Vincent Guillet, fondatore del marchio francese di borse e accessori Anonyme. Solo punto negativo della nuova disposizione interna, secondo lui, è stato “l'aspetto troppo 'da boutique' degli stand”, che impedisce di guardare bene il prodotto da ogni angolazione.
“Prima c'erano dei tavoli, il che permetteva ai visitatori di prendere direttamente gli articoli in mano”, conclude.
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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