Pitti Uomo 89: Save the Duck collabora con IED e WWF e cresce anno su anno

Di

Elena Passeri

Pubblicato il
12 gen 2016

Save the Duck, che archivia il 2015 con un fatturato in crescita a 20 milioni di euro (dai 12 del 2014), ha presentato a Pitti Uomo 89 la special edition dedicata ai 50 anni di WWF Italia, nonchè la collaborazione avviata con l'Istituto Europeo di Design (IED).

"Il nostro brand è un outerwear eco-friendly e 100% animal free ed è per questo che abbiamo pensato di creare una collezione per il WWF, coloratissima, con una palette composta da 50 nuance, ognuna delle quali rappresenta un animale e/o un habitat naturale a rischio, dove specie minacciate, come l’orango e l’orso polare, sono associate ai colori apricot orange e snow white. La foresta di Sumatra, habitat naturale della tigre, sarà invece associata al colore forest green", ha spiegato a FashionMag Nicolas Bargi, fondatore di Save the Duck. "La sostenibilità - continua – è uno dei punti cardine della filosofia del nostro brand. Per questa ragione abbiamo fortemente voluto collaborare con WWF Italia. Crediamo infatti che si debba sempre più agire all’unisono per costruire un rapporto di armonia con l’ambiente".

Ma non è tutto, Save the Duck ha infatti avviato una collaborazione con l'Istituto Europeo di Design (IED), facendo realizzare un piumino a 30 studenti. Ne sono poi stati selezionati 5, provenienti da ognuna delle sedi dello IED (Milano, Torino, Venezia, Firenze e Roma) e il vincitore farà uno stage di 6 mesi in azienda.

Obiettivo 2016 del marchio è arrivare a quota 26 milioni di euro. Oggi l'italia rappresenta il 50% del fatturato del brand, ma la crescita è messa a segno sull'estero, con Germania, Benelux e Stati Uniti in testa.

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Negli USA il marchio è presente con corner all’interno dei principali department store, lo stesso vale anche per l’Europa. "In Italia per ora la distribuzione è stata fatta solo in multibrand alto di gamma, e con la collezione PE 2016 entriamo con un corner da Rinascente in Duomo", conclude Bargi.