19 gen 2020
Pitti Bimbo 90 chiude a 5.900 buyer, in calo rispetto allo scorso autunno/inverno
19 gen 2020
Il salone fiorentino dedicato al childrenswear ha chiuso la sua 90esima edizione registrando la presenza di circa 5.900 buyer, in flessione rispetto ai 6.400 della passata stagione invernale; i compratori esteri, provenienti da circa 80 Paesi, si sono attestati a 2.300 presenze.
Secondo Raffaello Napoleone, Amministratore delegato di Pitti Immagine: “Pitti Bimbo si fa portavoce di un settore che vuole rispondere con creatività, innovazione e altissima qualità nelle proposte di moda e lifestyle per il bambino a una fase congiunturale complessa. (…) Un dinamismo e una voglia di concretezza che sono stati registrati dai buyer internazionali che abbiamo incontrato in questi giorni, tra i quali le boutique più influenti, i grandi department store, le piattaforme e-commerce, tutti nomi di altissima qualità a detta dei nostri espositori”.
Tra i Paesi più rappresentati, da segnalare importanti conferme dalla Russia, tornato a essere il primo mercato di riferimento del salone, e dalla Francia; buona la presenza anche di buyer provenienti da Stati Uniti, Cina ed Emirati Arabi. La classica dei primi 15 Paesi per presenze a Pitti Bimbo 90 vede - dopo la Russia - Spagna, Regno Unito, Germania, Turchia, Ucraina, Francia, Cina, Olanda, Belgio, Grecia, Stati Uniti, Corea, Polonia e Giappone.
“Il kidswear sta indubbiamente vivendo una fase di evoluzione complessa, di cui tutti gli operatori sono consapevoli”, ha evidenziato Agostino Poletto, Direttore Generale di Pitti Immagine. “(…) La qualità delle presenze dei buyer – rappresentanti sia di punti vendita fisici sia online e con una geografia sempre più estesa - più della loro quantità, assieme gli investimenti che faremo su format di presentazione sempre più innovativi, saranno per noi elementi sempre più strategici”.
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