Ilaria Ricco
30 giu 2013
Pitti Bimbo 77: chiude "un'edizione di grande concretezza"
Ilaria Ricco
30 giu 2013
L’edizione n.77 di Pitti Bimbo si è conclusa lo scorso 29 giugno confermando la voglia del settore di rispondere con dinamismo e qualità all’andamento dei mercati internazionali.
A poche ore dalla chiusura, i dati sull’affluenza dicevano che si sarebbe superata quota 5.800 compratori arrivati a Firenze (erano stati 6.200 un anno fa), e poco meno di 10.000 visitatori in totale. Il dato estero, migliore come andamento rispetto alle presenze italiane, dovrebbe superare i 2.600 buyer totali (provenienti da più di 60 Paesi); mentre l’Italia dovrebbe registrare 3.200 compratori circa, in calo rispetto ai 3.500 del giugno 2012.
A trainare le presenze estere, le ottime performance dei buyer da Russia (+12,5%, ormai stabilmente in testa nella classifica dei mercati internazionali), Inghilterra (+8,5%), Olanda (+5%), Giappone (+6%), Svizzera (+10%), e dai paesi dell’Europa dell’Est (Romania, Polonia, Repubblica Ceca, Ucraina e Bielorussia); molto buoni i numeri dal Medio Oriente, con ottimi risultati da Israele e Kuwait; bene anche le presenze da Sud Africa e Australia. Tra i mercati europei di peso, conferma i suoi numeri la Germania, mentre soffrono le presenze da Spagna, Francia e Belgio.
La scarsa affluenza si è notata sia all'ingresso, dove la mattina non c'erano mai code, sia passeggiando tra gli stand, soprattutto sabato mattina; tra gli espositori il commento è unanime: "Bisogna cercare di trovare delle soluzioni per questo comparto del Made in Italy, evitando magari che si accavallino altri eventi moda durante questo salone del childrenswear".
“Pitti Bimbo conferma il suo ruolo di punto di riferimento per la moda bimbo internazionale – afferma Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – un settore caratterizzato da grande vivacità, da ricerca e massima qualità nella produzione. Lo si è visto nelle collezioni dei 460 marchi di questa edizione, che hanno raccolto commenti più che positivi tra buyer e stampa internazionale, presentando tante novità, sia di prodotto sia nelle strategie di marketing e di distribuzione. I numeri finali rifletteranno chiaramente l’andamento dei mercati: quello italiano che sta soffrendo, in un momento di grande ristrutturazione nel sistema distributivo; quelli esteri che continuano a trainare il Made in Italy, in particolare i Paesi che hanno un prodotto interno lordo più tonico e in crescita. In generale è stata un’edizione di grande concretezza: i buyer - e i più importanti c’erano tutti, sono arrivati con la voglia di vedere le novità e fare acquisti; e le aziende hanno dato il meglio di sé, nelle collezioni e nelle presentazioni. Giudizi positivi anche per il denso calendario di sfilate ed eventi, e per i progetti speciali e i marchi al debutto al salone: tanti e di grande profilo anche a questa edizione”, ha concluso l'AD.
Ilaria Ricco
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