5 nov 2019
Pineider apre a febbraio 2020 uno store in via Manzoni a Milano
5 nov 2019
Pineider, lo storico marchio specializzato nella realizzazione di carte pregiate, articoli in pelle e accessori per la scrittura fondato a Firenze nel 1774, ha in programma per l’inizio del prossimo anno l’inaugurazione di uno store monomarca in via Manzoni 12, in pieno centro a Milano, che si aggiunge ai due già presenti a Firenze e a Roma.
Nello spazio di 200 metri quadrati, ex sede della prima libreria Feltrinelli, vera istituzione milanese, i clienti potranno vivere delle vere e proprie esperienze artigianali legate all’arte incisoria della carta e della pelle, cimentarsi in corsi di calligrafia, scegliere il proprio inchiostro o realizzare assieme ai maestri artigiani Pineider un prodotto personalizzato. Sarà inoltre realizzato un bistrò per la clientela, denominato “Il club degli scrittori”, con affaccio sulla corte del Museo Poldi Pezzolli.
L’apertura di Milano si inserisce nel piano di sviluppo avviato a metà del 2018 dal nuovo azionista di Pineider, la famiglia Rovagnati, che ha già portato le linee del brand all’interno di importanti department store in Italia e all’estero, come Rinascente, Liberty, Selfridges, Beymen, Isetan e Bergdorf Goodman.
Per le sue collezione primavera/estate 2020, Pineider si ispira al tema del viaggio, rieditando la carta per posta aerea prodotta dal brand sin dal 1954. I modelli di pelletteria della Collezione 720 scelgono i colori avio, blu e rosso, che si ritrovano nelle novità di stagione, la Slim Brifcase 720, l’Essential Medium, evoluzione più compatta del modello Essential già presente in collezione, e l’Envelope Wallet.
Per quanto riguarda la scrittura, la novità più prestigiosa è il modello in carbonio forgiato della linea “La Grande Bellezza”, prodotto in edizione limitata di 888 stilografiche e 888 rollers, con pennino in oro 14kt, chiusura twist magnetic lock e una clip a forma di penna d’oca scelta da Pineider come proprio segno distintivo.
Pineider, che ha chiuso il 2018 con un giro d’affari di 3 milioni di euro, su cui l’uomo pesa per il 65%, punta a raggiungere nel 2019 quota 4,5 milioni, con un export in crescita, che arriverà a rappresentare circa il 60% del totale.
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