Pil italiano pre-crisi a metà 2022, debito sotto il 150%

Pil che corre, con i livelli pre-Covid che saranno recuperati in anticipo rispetto al previsto, già nel secondo trimestre del 2022, deficit e soprattutto debito in netto calo rispetto alle previsioni: cambia il profilo della finanza pubblica nelle nuove stime contenute nella Nota di aggiornamento al Def che, rispetto al quadro tendenziale a legislazione vigente, certifica le scelte di politiche espansive volute dal governo per i prossimi tre anni, rimandando al 2024 l'avvicinamento all'obiettivo del 3% di deficit.

Con la crescita a +6% nel 2021 e un debito già quest'anno più basso del 2020 (a 153,5%, nel 2020 era al 155,6%) nel prossimo triennio si registrerà un percorso di riduzione graduale, ma solo a partire dal 2024 "la politica di bilancio mirerà a ridurre il deficit strutturale e a ricondurre il rapporto debito/Pil intorno al livello precrisi entro il 2030".

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Il saldo primario, ovvero la differenza tra le entrate e le spese delle amministrazioni pubbliche, al netto delle spese per interessi, rimane negativo per tutto il periodo di previsione.