Pietro Beccari, PDG di Dior: “Mi vedo come il capitano di una nave”
Difficile immaginare un dirigente più impegnato quest'estate di Pietro Beccari, CEO di Christian Dior. La casa di moda parigina, dopo un mese di luglio particolarmente intenso, ha presentato mercoledì sera la sua Cruise Collection, disegnata da Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, in Puglia, a Lecce.

Appena terminato il lockdown, Dior ha inanelleato cinque eventi importanti nel mese di luglio, a cominciare dal lancio della sua nuova collaborazione, per un paio di sneaker con Nike. Pochi giorni più tardi, la griffe ha presentato la propria linea d’alta moda attraverso un cortometraggio surrealista — acclamato e molto discusso — fatto realizzare al famoso regista Matteo Garrone. Dopo aver presentato la collezione maschile Primavera-Estate 2021, Dior inaugurerà venerdì l’ultima edizione della tournée mondiale della trionfale mostra Christian Dior, couturier du rêve, stavolta realizzata in una versione notevolmente arricchita che includerà anche pezzi di alta gioielleria. Nel mese di agosto, Dior lancerà in Cina un’esclusiva capsule collection chiamata “Dior Amour”, che combina prêt-à-porter e accessori.
Abbiamo telefonato al boss poliglotta di Dior, che ci ha risposto dal giardino dove la casa di moda francese ha allestito il backstage della sua sfilata, in Piazza del Duomo a Lecce, perché ci raccontasse la sua esperienza del confinamento, e ci spiegasse in che modo uno dei più grandi marchi di lusso al mondo abbia attraversato la crisi sanitaria.
FashionNetwork.com: Come sta andando il suo soggiorno in Puglia?
Pietro Beccari: Siamo lieti di essere a Lecce, dove il tempo è buono al momento. È una magnifica città in pietra bianca, molto particolare. Con gli ulivi e il sole di oggi, è spettacolare. Il nostro unico rimpianto: non aver potuto invitare i nostri amici. Ricordo la nostra incredibile sfilata Cruise a Marrakech l'anno scorso. L'unica cosa che ci manca qui sono loro.
FNW: Che tipo di presentazione volevate realizzare?
PB: Si tratta di una sfilata fisica (senza pubblico, presentata in diretta sul sito e i canali social del marchio, ndr.). Se mi guardo intorno vedo centinaia di persone indaffarate — elettricisti, falegnami, membri del team di produzione del défilé, modelle, ecc. Il sindaco di Lecce ci ha appena detto: “Grazie a voi, molte famiglie hanno potuto mangiare”. E poi nulla sostituisce l'eccitazione di un evento dal vivo, il trambusto dell'ultimo minuto. La tensione è palpabile. Quello che trovo interessante è che l'evento di stasera non avrà nulla d’artificiale. Certo, apprezzo le presentazioni digitali. Ma la diretta genera un'emozione diversa.
FNW: Dunque avete ancora in programma una sfilata dal vivo a Parigi, durante la prossima stagione di prêt-à-porter tra settembre e ottobre?
PB: Sì. Ovviamente siamo molto dispiaciuti per tutto quello che è successo a causa della pandemia di Covid-19, ma vogliamo continuare a sostenere la città di Parigi e siamo pronti ad allestire una sfilata dal vivo. Però saranno il governo e la Federazione ad avere l'ultima parola. Noi rispetteremo la loro decisione.
FNW: Dove ha trascorso il lockdown?
PB: Ero a Parigi, nel mio ufficio alle 7 del mattino, tutti i giorni senza eccezione. Ho lavorato più duramente che mai. Guardate quanto abbiamo fatto a luglio! Mi vedo come il capitano di una nave. Tradizionalmente, il capitano rimane a disposizione sul ponte durante la tempesta. Avevo al telefono i nostri uffici asiatici e cinesi ogni mattina. C'è un certo valore in questo. E bisogna capire che anche quest'anno la Cruise è una vera collezione, con 100 uscite. Inoltre, stiamo pianificando di aprire diversi pop-up in Cina. Siamo l'unica casa di moda a farlo. La nostra strategia? Lanciare tante iniziative a luglio per fare più rumore possibile.
Venerdì a Shanghai, inauguriamo Christian Dior: couturier du rêve. La mostra avrà una dimensione doppia rispetto a quella che abbiamo organizzato al Victoria & Albert Museum di Londra. Sa, il mio team a Parigi ha iniziato a lavorare ogni giorno alle 3 del mattino per chiamare la Cina e mostrare ai team sul posto come allestire la mostra a Shanghai. È pazzesco! Ma è quello che dovevamo fare perché l’esposizione fosse perfetta. E apriremo 21 negozi pop-up in Cina, per la linea Dior Amour. Negli ultimi mesi, tutti i nostri concorrenti hanno chiuso dei punti vendita in Cina — da parte nostra, abbiamo incaricato la nostra filiale cinese di rilevare le buone location lasciate libere a causa della crisi. Siamo convinti che ora sia il momento giusto per fare affari in Cina. La verità è che abbiamo lavorato molto intensamente.
FNW: Le Mythe Dior, il film di Matteo Garrone, è stato acclamato per la sua bellezza surrealista, ma criticato sui social media per la mancanza di diversità etnica nel suo cast. Qual è la sua opinione in merito?
PB: Non voglio entrare in questo dibattito. Ma dirò questo: nessuno può rimproverare Maria Grazia per la sua sincerità nel difendere le minoranze e le donne in generale, e questo è avvenuto nel corso di tutta la sua carriera. La lista è lunga. Prendete la sua ultima sfilata Cruise, organizzata a Marrakech, nella quale ha reso omaggio a molti artisti africani e ha tagliato la maggior parte degli abiti con il wax, il tradizionale cotone cerato africano. Il cortometraggio riflette una visione artistica, senza alcun secondo fine o retropensiero. Maria Grazia non può fare lo stesso casting per ogni progetto.
FNW: Come sta andando l’esercizio fiscale di Dior?
PB: Beh, Monsieur Arnault [il presidente del gruppo LVMH che possiede Dior, ndr.] parlerà agli analisti il 27 luglio per annunciare i risultati. Quindi al momento non posso rivelare nessun dato.
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