16 gen 2023
Pierre-Louis Mascia cresce del 50%, apre a Portofino il secondo monomarca e pensa a Parigi
16 gen 2023
Dopo aver scelto Milano per la sua prima boutique monobrand in assoluto, inaugurata lo scorso maggio, la griffe francese Pierre-Louis Mascia, che fa capo all’azienda comasca Achille Pinto, raddoppia la sua presenza diretta in Italia con un negozio a Portofino, che aprirà i battenti il prossimo marzo.

“Il negozio milanese, situato in via Verri, nel Quadrilatero della Moda, ci sta dando delle belle soddisfazioni. È una boutique che ad ogni stagione cambia volto: non solo nuove collezioni e vetrine, ma anche una nuova struttura e diverse carte da parati, realizzate in seta”, spiega a FashionNetwork.com il Direttore Commerciale della griffe, Giampiero Cozzi, incontrato in occasione di Pitti Uomo 103. “Nel 2024 vorremmo aprire il nostro primo store a Parigi, stiamo cercando una location di prestigio e adeguata a un brand di ricerca e di nicchia come il nostro”.
Nel frattempo Pierre-Louis Mascia, già presente in circa 400 multibrand nel mondo, continua a concentrarsi sul wholesale, come ci racconta Cozzi: “Oggi siamo presenti in Europa, con Francia e Italia in testa, ma anche in America, Giappone e Asia, soprattutto a Hong Kong. Siamo all’interno di negozi monomarca o department store di fascia alta, come Le Bon Marché, Nordstrom, Neiman Marcus e Bergdorf Goodman. In questi contesti puntiamo a realizzare corner o pop up per periodi abbastanza lunghi: ad esempio, da febbraio ad aprile avremo un pop up a Le Bon Marché e siamo in trattativa per aprire un negozio nel department di Hong Kong Swank. Un nuovo mercato che consideriamo interessante è la Cina, dove abbiamo un distributore locale; abbiamo organizzato diversi eventi e sfilate, prima di fermarci per la situazione Covid, ma presto ritorneremo”.

Un altro progetto della griffe è l’ampliamento della linea Maison, che oggi si compone prevalentemente di tessili, plaid e cuscini, alla quale Pierre-Louis Mascia vorrebbe aggiungere una collezione di ceramiche abbinate.
Per l’AI 2023/24 il designer francese ha immaginato una collezione con influenze e suggestioni che si ispirano all’arte dei mosaici bizantini, al tratto austero, ma con ampie concessioni al colore, del simbolismo medievale, fino al potere immaginifico delle poesie di Arthur Rimbaud. Uno dei temi più ricorrenti di collezione è l’elemento naturale, che viene rievocato da Pierre-Louis Mascia attraverso applicazioni, decori e piazzamenti di grafismi ed elementi floreali che dialogano con il monogramma del nuovo logo. Preziosi velluti stampati caratterizzano mantelli dalle linee essenziali ma avvolgenti, mentre la palette colori trova il proprio focus nelle tonalità calde Pamplemousse, Rose Ancien e Vermillion.

“Il concept di collezione, chiamata Philocalie, significa ricerca e amore per la bellezza. L’idea è di sviluppare un universo di stampe e colori e di reinventare ogni volta. Per ogni collezione realizziamo una ventina di stampe originali, accanto alle quali, grazie al nostro archivio che sta diventando importante, ci sono elementi di continuità”, ci spiega Pierre-Louis Mascia. “L’ispirazione viene prevalentemente dal mondo della letteratura, parte dunque dalle parole, grazie alle quali creiamo una dialettica che ci consente di raccontare una storia; poi, quando abbiamo la storia, la illustriamo. Ma anche dalla pittura e dall’architettura, sia antiche che moderne, un po’ da tutte le arti; non guardiamo mai alle tendenze della moda, vogliamo essere coerenti con ciò che vogliamo esprimere. Il nostro obiettivo è di fare bei vestiti, di qualità e soprattutto dar loro un senso; non ci interessa fare solo dei semplici prodotti. Oggi la nostra clientela è prevalentemente femminile, ma anche l’uomo, soprattutto le nuove generazioni, si sente sempre più libero di vestirsi come vuole. Lo spirito unisex dei nostri capi li rende adatti ad entrambi”.
Pierre-Louis Mascia, il cui primo mercato è la Francia con il 25/30% del fatturato e il secondo l’Italia a oltre il 20%, ha chiuso il 2022 con un giro d’affari di 7 milioni di euro, in crescita del 50% rispetto all’anno precedente. “Una progressione ottenuta grazie all’incremento del sell out dei singoli punti vendita, che hanno aumentato gli ordini”, conclude Cozzi. “Anche la campagna PE 2024 ha registrato una crescita analoga, per cui ci aspettiamo un buon 2023, seppur con tutte le difficoltà che persistono. Grazie al fatto di avere alle spalle un’azienda come Achille Pinto, quanto meno noi non dobbiamo affrontare i disagi relativi ai problemi di approvvigionamento che ancora permangono”.
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