Pierre Cardin prosegue su tutti i fronti sotto l’egida di Rodrigo Basilicati
Moda, teatro, cultura, licenze, immobili, i ristoranti Maxim’s… Le molteplici attività di Pierre Cardin proseguiranno su tutti i fronti. In particolare nel prêt-à-porter, come ha annunciato martedì nel corso di una conferenza stampa Rodrigo Basilicati, nipote del famoso stilista morto il 29 dicembre 2020. In programma, uno studio ingrandito con una ventina di nuove assunzioni e una grande sfilata-evento prevista per il prossimo 29 dicembre con l’obiettivo di ringiovanire la clientela.

Ingegnere di formazione, pianista, designer e architetto, Rodrigo Basilicati ha conosciuto Pierre Cardin negli anni Novanta. Lo stilista italo-francese gli affidò all’epoca la linea di mobili “Sculptures Utilitaires”. A partire dal 1999 gli assegnò varie responsbilità facendolo entrare nella holding Pierre Cardin Evolution, di cui divenne Direttore Generale nel 2018 e Presidente nel 2020, pochi mesi prima della sua morte. Oggi, il 51enne Basilicati si trova quindi alla testa di un impero, che non ha certamente lo stesso peso di 30 anni fa al suo apogeo, ma che resta un emblema della moda parigina, che intende valorizzare e perpetuare.
Nella conferenza stampa organizzata al ristorante parigino Maxim’s (di proprietà del couturier dal 1981), al fianco di Jean-Pascal Hesse, direttore della comunicazione di Pierre Cardin dal 1995, Rodrigo Basilicati ha reso noti a grandi linee i suoi progetti per il gruppo, che intende rinnovare e rilanciare senza stravolgimenti, rispettando nel contempo l’heritage del suo fondatore. Per ora dunque non è prevista nessuna vendita di immobili o altri asset, né l’assunzione di un direttore artistico esterno. L’idea è di proseguire il lavoro e le iniziative lanciate da Pierre Cardin.
A proposito della casa di moda, l’obiettivo è di “rinnovarla e dare un nuovo twist in più alle vetrine delle boutique”. “Si può continuare la linea di prêt-à-porter Pierre Cardin senza copiarla, bensì rispettandola, perché è molto chiara, con prodotti immediatamente riconoscibili. Vogliamo continuare a far sì che se ne parli senza cambiare totalmente la sua identità, come si fa nelle altre maison”, spiega l’erede spirituale dello stilista, che rafforzerà e guiderà lo studio interno. “Sono qui per pensare alla maniera di mio zio, il più possibile”, aggiunge.
L’azienda impiega una sessantina di persone, 23 delle quali lavorano per la casa di moda, e alcune da 30-40 anni. Il team creativo dovrà essere ampliato con una ventina di assunzioni. “È cruciale preservare il savoir-faire di Pierre Cardin. Ha inventato tecniche di cucitura, un particolare sistema per cucire, ma anche per ottenere una costruzione precisa delle forme. Se sarà necessario, reintegreremo alcuni ex collaboratori, in modo che trasmettano queste tecniche alle nuove generazioni”, prosegue Basilicati.
Riguardo a Pierre Courtial, entrato in Cardin cinque anni fa grazie a uno stage e in seguito formato dallo stilista, che lo scorso anno gli aveva permesso di lanciare una propria collezione all’interno dello studio, non ci sono progetti particolari. “È stato molto vicino a mio zio negli ultimi due anni. Probabilmente lancerà la propria maison. Ne discuteremo”, dice laconico il PDG.

Nel 2020 segnato dalla pandemia, Pierre Cardin ha avuto il tempo di discutere a lungo con suo nipote. “Mi ha dato molte idee. Ha anche lasciato molti schizzi di modelli, che saranno realizzati per il nostro prossimo défilé. Uno show-fiume sotto forma di omaggio, che si terrà esattamente un anno dopo la sua morte in modo da celebrare la sua memoria”, indica Basilicati.
Questo grande défilé di prêt-à-porter femminile, che includerà anche alcuni look maschili, pesenterà per metà delle creazioni inedite di Pierre Cardin e per metà capi totalmente nuovi concepiti dal suo studio. Il couturier, che ha lavorato instancabilmente per 70 anni, ha lascito dietro a sé degli archivi monumentali (che devono ancora essere digitalizzati) e diverse decine di migliaia di vestiti, tutti conservati dal gruppo.
“Ha creato l'equivalente di quattro vite di designer di moda! Ci ispireremo al suo lavoro, ma eviteremo anche di copiarlo o ripeterlo. Assumeremo dei giovani designer per rinnovare il suo stile, nel rispetto di ciò che ha fatto”, aggiunge ancora Rodrigo Basilicati. “È la prima volta che saranno presentati dei muovi modelli creati dopo la morte di Pierre Cardin. La sfilata ha anche lo scopo di ispirare i licenziatari, che restano la nostra principale fonte di ricavi”, precisa.
Il numero di licenze Cardin attive nel mondo è passato da più di 700 negli anni ‘90 a quasi 350 oggi. “I nostri partner hanno resistito alla crisi del Covid e desiderano mantenere questo marchio. Noi vogliamo arrivare ad un pubblico più giovane. L'idea è cercare nuove licenze anche per i prodotti che non abbiamo mai toccato finora. Inoltre, vorremmo avere le referenze di tutte le categorie di prodotti date in licenza in ogni Paese”, dice il manager, che spera di sfruttare il nuovo interesse per il marchio grazie alla distribuzione in 43 nazioni del film “Pierre Cardin”, realizzato da P. David Ebersole e Todd Hughes.
Il fatturato del gruppo non è stato rivelato. “Certo, il 2020 è stato penalizzante come per la maggior parte dei marchi, ma la nostra società resta solida e sana, senza debiti, con una capacità finanziaria che non è mai stata utilizzata e potrebbe essere utile per innescare progetti interessanti”, conclude Rodrigo Basilicati, che confida di non essere l’unico erede di Pierre Cardin, perché una ventina di membri della famiglia sono interessati dalla successione.

Per il resto, il gruppo francese rinnoverà lo storico ristorante Maxim’s di rue Royale, che sarà rilanciato attraverso delle “belle ed interessanti soluzioni per restituirgli il suo spirito degli anni Trenta e Quaranta del ‘900, aprendolo anche al pomeriggio e trasformandolo in un luogo di cultura e feste con una clientela ringiovanita”.
Nel menù anche il rilancio del Festival di Lacoste, in Provenza, ribattezzato l’art de la scène, che non sarà più incentrato sulla musica lirica, e la costruzione di un nuovo tipo di Espace Cardin a Houdan, nel dipartimento degli Yvelines, nella regione dell'Île-de-France. Il vecchio caseificio acquistato dal sarto di origini venete, non lontano dalla stazione ferroviaria, sarà trasformato nei prossimi anni in sala per mostre e spettacoli, accogliendo soprattutto le creazioni di Pierre Cardin, ma anche un’accademia che ospiterà laboratori e residenze per artisti.
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