27 set 2021
Philippe Model amplia la gamma, vendite oltre i livelli pre-covid nel 2022
27 set 2021
Lo specialista di sneaker di lusso italo-francese Philippe Model approfitta dello stop prolungato del covid per rafforzare le sue collezioni in ottica lifestyle e punta a superare i livelli di fatturato pre-pandemia già nel 2022.

Il brand, nato dall’omonimo designer parigino ma prodotto in Italia nel distretto del Brenta, dal 2016 sotto il capello della 21 Invest di Alessandro Benetton, “ha lavorato molto sul prodotto negli ultimi 18 mesi”, racconta il direttore mondo Robert Kimberger, incontrato da FashionNetwork.com in occasione della settimana della moda di Milano.
“Abbiamo investito in qualità, comfort e stile, e sviluppato delle scarpe green con la B-Corp Acbc, con l’obiettivo di raccontare il lifestyle di Philippe Model per dare al clienti una visione a 360° del brand”. Il progetto partito in Italia, con drop in selezionati multimarca come Gente a Roma, è destinato ad espandersi anche all’estero, Francia e Germania in testa, fino a toccare Asia e Usa.
Con l’autunno-inverno 2021-22 nascono così gli stivali per uomo e donna firmati Philippe Model, che segnano il primo vero tentativo del brand al di fuori del mondo sneaker. Al debutto poi con la primavera-estate 2022 anche il nuovo modello ‘La Grande’, una scarpa sportiva ispirata al mondo del basket e alla Street culture anni ’90, presentata in tre colori o con dettagli color block combinati.
Philippe Model ha chiuso il 2019 intorno a 36 milioni di euro di fatturato e sta recuperando terreno grazie “alla forte crescita dell’e-commerce e ai tre negozi monomarca che si stanno riprendendo molto bene”, aggiunge il top manager. “Siamo soddisfatti dell’andamento del business e puntiamo a superare i livelli pre-covid già il prossimo anno”.
Il brand vende principalmente in l’Italia, che genera il 40% del suo giro d’affari. Il resto fa capo all’estero, in primis Francia, Benelux, Germania, Austria e Svizzera, “da cui stanno arrivando segnali postivi”, spiega Kimberger. Fanno bene anche gli Usa, vicini al raddoppio (+85%), “dopo il lancio di un piano di sviluppo per aumentare la presenza del brand Oltreoceano. Segnali positivi infine, anche da Cina, grazie a una distribuzione multimarca mirata, e Australia, mentre rimane fermo il Giappone, fortemente colpito dal covid”, conclude Robert Kimberger.
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