26 apr 2012
Philippe Pasquet e la sua “Campagna d'Italia”
26 apr 2012
FashionMag: Ha appena terminato la sua tournée italiana. Qual è stato il motivo di questo passaggio dalle nostre parti?
Philippe Pasquet: Première Vision non è solamente il salone internazionale del tessile conosciuto in tutto il mondo. Dietro le quinte della fiera in sé c'è di più: una macchina organizzativa complessa, che si occupa per esempio di selezionare i mercati, di fare della promozione, ma anche di proporre dei servizi ai nostri espositori. Disponiamo di 12 uffici nel mondo, fra i quali uno a Milano aperto tre anni fa. Da diversi anni veniamo a incontrare gli operatori italiani del tessile-abbigliamento due volte l'anno per presentare loro le tendenze. E' quanto ho fatto in questi giorni, con una prima tappa a Prato, dove ho incontrato 180 espositori, e un'altra a Milano, con 200 produttori del Nord Italia.
FMP: Gli operatori italiani del tessile partecipano in forze a Première Vision?
PP: Sono quattro volte più numerosi dei francesi! Gli espositori europei rappresentano l'80% del totale della fiera. Gli italiani da soli pesano per il 46% sul totale. L’industria tessile italiana è una realtà molto importante in Europa. Abbiamo proposto agli italiani di organizzare un'iniziativa insieme, in modo da promuovere la loro industria nel mondo, in particolare in Cina, dove noi siamo già presenti con Première Vision China dal 2004 con il nostro concept molto selezionato. Hanno rifiutato, preferendo trasferire il loro salone di tessuti Milano Unica in Cina. Tuttavia, per farlo, hanno dovuto allearsi con il Consiglio Cinese per la Promozione del Commercio Internazionale e con Messe Frankfurt, gli organizzatori del salone Intertextile Apparel Fabrics Beijing. Considero veramente un peccato di non avere in Cina un unico salone di tessuti, con noi tutti insieme, di altissimo livello.
FMP: Soprattutto vi trovate ad avere un competitor di grandissimo valore, perché Milano Unica è sbarcato in Cina a marzo, dove anche voi siete presenti…
PP: In marzo, a Pechino, abbiamo avuto più espositori delle nostre edizioni precedenti, e anche più italiani! Al termine della nostra ultima edizione di Première Vision a Parigi, abbiamo registrato 1.500 visitatori cinesi e 500 provenienti da Hong Kong. Milano Unica ne richiama appena una ventina a Milano. Dal punto di vista del marketing, inoltre, gli italiani non hanno nessuno in Cina, mentre noi disponiamo di una forza importante sul posto, grazie a un team di cinesi che assicurano la nostra promozione. Milano Unica Cina si è presentato con un'offerta di buon livello ma, alleandosi con un partner cinese, avrà dei problemi a mantenere la propria distinzione. Sono inseriti nel salone Intertextile Apparel Fabrics Beijing, in mezzo a migliaia di espositori cinesi. E' paradossale. Quando gli italiani espongono da noi a Parigi, diventano furiosi se si ritrovano vicino, per esempio, ad espositori turchi, ma a Pechino non gli dà fastidio di essere in mezzo ai cinesi. Hanno preferito andare in un salone che non seleziona, più per delle ragioni politiche che nell'interesse dell’industria italiana. Gli do appuntamento fra due anni!
Dominique Muret (Versione italiana di Gianluca Bolelli)
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