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Di
AFP
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
12 mag 2020
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Perché Wall Street sorride mentre l'economia crolla?

Di
AFP
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
12 mag 2020

La pandemia ha messo al tappeto l'economia americana, distruggendo brutalmente oltre 20 milioni di posti di lavoro e abbattendo pesantemente gli utili delle aziende. Tuttavia, dopo il crollo di marzo, la Borsa di New York ha riacquistato una forma sconvolgente.

Vari dipendenti di Disney alla riapertura del parco divertimenti Disneyland di Shanghai l'11 maggio 2020. - AFP


Il suo indice principale, il Dow Jones Industrial Average, ha già recuperato oltre il 30% dal suo livello più basso del 23 marzo, nel momento in cui negli ospedali serpeggiava il panico per l’intensissimo afflusso di casi gravi di Covid-19, e mentre cui gli stati americani, nell’aggravarsi di quella situazione drammatica, imponevano restrizioni drastiche paralizzando l'attività di aziende di ogni dimensione.
 
I dati sull'occupazione per i prossimi mesi o i risultati aziendali del secondo trimestre “peggioreranno ancora”, ma “Wall Street ha gli occhi fissi sull'orizzonte” del futuro, osserva Sam Stovall, responsabile della strategia degli investimenti di CFRA.

A questo proposito, gli investitori sono incoraggiati dalla graduale ripresa dell'attività economica, sia in Asia, che in Europa e in alcuni stati americani. Anche se a capacità ridotta, la riapertura del Disneyland Park a Shanghai lunedì ha segnato gli animi in modo particolarmente positivo.
 
Inoltre, i broker di Wall Street “pensano che le cifre economiche peggiori del previsto genereranno ancora più aiuti dalla Fed”, la Banca Centrale statunitense, che ha già iniettato migliaia di miliardi di dollari per garantire che i mercati funzionino normalmente, osserva Sam Stovall. Il governo degli Stati Uniti ha anche speso somme astronomiche per cercare di attenuare lo shock economico.
 
Soprattutto, osserva lo specialista, gli investitori prevedono un rimbalzo dinamico degli utili societari dal 2021. E poi dove mettere i propri soldi dopo che la Fed ha abbassato i tassi di interesse intorno allo 0%? Acquistare debito americano sui mercati non sta pagando molto al momento.
 
Le aziende quotate in Borsa sono lontane dal rappresentare fedelmente l'economia reale, ma in media sono più grandi, più vecchie e più internazionali delle aziende private. Probabilmente sono più in grado di resistere alla tempesta senza troppi danni rispetto alla moltitudine di ristoranti, botteghe, negozietti e piccole imprese che hanno dovuto chiudere per diverse settimane.

La disoccupazione negli Stati Uniti - AFP/Archives


Alcune stelle della tecnologia, che hanno tratto particolare vantaggio dal telelavoro e dal tempo libero delle persone confinate nelle loro case, si sono ritagliate uno spazio enorme all’interno degli indici: Microsoft, Apple, Amazon, Alphabet e Facebook ora rappresentano circa il 20% dell'S&P 500, l'indice che rappresenta le 500 maggiori aziende di Wall Street.
 
“Gli investitori stanno riallocando i loro soldi a queste società”, perché privilegiano i margini migliori e “di fatto il loro peso è rafforzato”, osserva Guilhem Savry, responsabile della ricerca macroeconomica presso Unigestion.
 
Altro sfasamento con la realtà dei territori, secondo questo specialista, è che “i servizi sono scarsamente rappresentati nei mercati finanziari” anche se “quest'area è molto importante in termini di posti di lavoro”.
 
In maniera più generale, anche se può sembrare “un controsenso”, “la crescita economica a lungo termine non è correlata ai rendimenti degli investimenti nei mercati azionari”, afferma Jay Ritter, che studia il legame tra queste due variabili da molti anni.
 
L’economia cinese, per esempio, ha visto crescere il reddito pro capite delle persone del 9% all'anno tra il 1993 e il 2018, ma il rendimento totale delle azioni quotate in borsa è diminuito dell'1,9% all'anno. Al contrario, la borsa sudafricana attrae investitori da decenni grazie al pagamento di dividendi elevati, anche se la crescita del reddito per abitante del Paese non è certo mirabolante.
 
“Nel lungo periodo, ciò che conta sono i dividendi e la crescita degli utili per azione”, afferma Ritter.
 
Nel breve periodo, le reazioni del mercato talvolta possono persino sembrare sorprendenti. La pubblicazione di un buon rapporto sull'occupazione, ad esempio, può far ‘inciampare’ gli indici di Wall Street, perché se la disoccupazione diminuisce, i salari, e dunque l'inflazione, possono aumentare.
 
Questo, indicano gli agenti di Borsa, può indurre la Banca Centrale ad aumentare i tassi di interesse e rendere più elevati gli importi dei prestiti per le aziende quotate e gli investitori.
 
Infine, non è che perché il mercato azionario sale tutti gli americani si stiano felicemente arricchendo: secondo uno studio della Fed, poco più della metà di loro possiede delle azioni, e queste sono concentrate principalmente nelle mani del 10% più ricco.

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