18 lug 2022
Pattern prosegue la creazione di un Polo Italiano della Progettazione del Lusso comprando Dyloan
18 lug 2022
Continua spedita la corsa del gruppo torinese Pattern verso l’obiettivo che aveva annunciato nel 2019 al momento della quotazione in Borsa Italiana, ovvero la creazione di un Polo Italiano della Progettazione del Lusso. Oggi questo progetto completa sostanzialmente la sua prima fase grazie alla partnership perfezionata con Dyloan - Bond Factory, azienda abruzzese con sede tra Chieti e Pescara attiva nelle tecnologie innovative e nella R&D (ricerca e sviluppo), nonché polo di produzione avanzato, la quale ha inoltre acquisito in questo 2022 la Orlando Confezioni, importante realtà nella lavorazione dei capispalla, e il ramo d’azienda di T-Shock.
L’operazione prevede l’acquisto del 70% del capitale sociale di D-Holding, che detiene il 100% delle partecipazioni di Bond Factory (Dyloan), azienda fondata da Anna Maria e Loreto Di Rienzo. Il prezzo concordato provvisorio per la partecipazione, pari a circa 6,96 milioni di euro, è determinato in base al valore dell’azienda corretto da una Posizione Finanziaria Netta stimata pari a circa euro 1,04 milioni di euro. Il prezzo provvisorio sarà soggetto ad un meccanismo di aggiustamento in base alla Posizione Finanziaria Netta consolidata alla data del closing.
L’accordo stipulato consentirà al gruppo piemontese, proprietario dal 2014 del marchio di abbigliamento Esemplare, di verticalizzare le attività di ricerca e le applicazioni tecnologiche, oltre alla stessa produzione, e apre la seconda fase per Pattern, che mira al consolidamento e sviluppo dei poli esistenti sui diversi distretti di eccellenza italiani.
Pattern SpA, fondata nel 2000 da Franco Martorella e Fulvio Botto e quotata sul listino Euronext Growth Milan di Borsa Italiana, ha comprato nell’ultimo quinquennio l’azienda di modellistica operante nell’abbigliamento donna Roscini Atelier (2017), lo specialista emiliano di maglieria di lusso S.M.T. (2019) e l’azienda toscana di pelletteria di lusso Idee Partners, a cui fa capo la storica pelletteria fiorentina Petri & Lombardi. Nel 2022 sono già entrati nel suo perimetro aziendale il gruppo reggiano Zanni, specialista nella lavorazione wholegarment (senza cuciture) nella maglieria, e la realtà toscana attiva nella produzione e lavorazione di accessori in pelle RGB.
“Siamo stati i primi nel 2017 a partire con l’organizzazione di un polo dell’ingegneria del lusso, con l’idea chiara di aggregare le migliori realtà sul territorio italiano che fossero dotate di una componente di sviluppo prodotto molto forte per i marchi del segmento Luxury”, spiega a FashionNetwork.com Luca Sburlati, CEO del gruppo Pattern, fondato 22 anni fa da due professionisti provenienti dal settore della modelleria, Franco Martorella e Fulvio Botto, ancora oggi suoi azionisti di maggioranza. “Con l’acquisizione del 70% di Dyloan (Bond Factory) completiamo il nostro portafoglio con una serie di competenze che ancora ci mancavano: la fase di ricerca e sviluppo, grazie a Dyloan, e soprattutto D-House, che sono tra le migliori aziende sul mercato nell’area sviluppo e innovazione nel lusso, e le verticalizzazioni al termine della value chain sulla produzione di outerwear tecnologico”.
“In questo modo consolidiamo un gruppo che, proformando per l’intero anno i fatturati 2021 di tutte le aziende che lo compongono ad ora (ad eccezione di RGB che ha iniziato l’attività a luglio 2021), oggi supera i 100 milioni di euro di giro d’affari complessivo e conta circa 800 persone in organico”, prosegue orgogliosamente Sburlati. “Ci caratterizziamo così per disporre di tutte le competenze possibili fra abbigliamento, maglieria e pelletteria e in più, trasversalmente, oggi possediamo un grande centro d’innovazione R&D nei semilavorati e una buona capacità industriale per realizzare i prodotti”.
Il processo adottato da Pattern dell’aggregazione produttiva di piccole-grandi eccellenze del territorio italiano che consentano di creare reti di competenze in grado di sfruttare sinergie e conseguenti risparmi produttivi, per così competere nel mercato odierno sempre più complesso e in continuo cambiamento, trova analogie con quanto fatto nel Bel Paese negli ultimi anni da altre realtà come Hind o il gruppo Florence. “Oltre ad essere stati i primi a farlo, nel nostro caso ci sono delle differenze”, puntualizza Luca Sburlati. “Innanzitutto noi cerchiamo aziende che facciano sviluppo prodotto, dotate di forti reparti di modellistica o prototipazione. Inoltre siamo un’azienda industriale, non una società finanziaria. Non abbiamo un fondo d’investimento alle spalle, facciamo tutto noi”, tiene a sottolineare il CEO di Pattern.
“È motivo d’orgoglio anche il fatto di essere passati - dal 2009 ad oggi - da 3,4 milioni a 100 milioni di euro di fatturato, da 42 collaboratori a 800 e da 1 a 12 sedi in 7 regioni d’Italia, mentre l’Ebitda di Pattern nel 2021 è stato superiore al 10% posizionandosi quasi ai livelli pre-crisi. Siamo inoltre felici che un nuovo distretto di eccellenza, quello abruzzese, si unisca a quelli già inclusi nel nostro progetto industriale italiano”, precisa Sburlati.
Secondo lui, la crisi geopolitica mondiale e gli incrementati costi per energia, trasporti, tariffe e prezzi delle materie prime su scala globale, costituisce “nonostante gli evidenti impatti che abbiamo subito tutti nel settore, una grande opportunità per il nostro Paese. Essendo sempre stati produttori molto basati sul mercato italiano, tanto che per il 90% compriamo tessuti e accessori provenienti dall’Italia stessa, noi italiani il fenomeno del reshoring non soltanto lo raccontiamo, ma lo sentiamo”, riassume. “Riferendoci al settore nel quale opera Pattern, ovvero il lusso - quello vero - se saremo bravi a mantenere attive le filiere in Italia, come stiamo cercando di fare anche noi, credo che nel medio-lungo periodo potremo averne un grande vantaggio”.
A livello di responsabilità sociale d’azienda, Pattern dal 2013 è certificata SA8000/Social Accountability, mentre dal 2019 ha ottenuto un rating ESG, quasi unica tra le aziende italiane. Si è inoltre ufficialmente impegnata nel proprio piano quinquennale “From Red to Green Carpet” al raggiungimento entro il 2023 della neutralità carbonica per le sedi di Pattern Torino e Atelier Roscini in Umbria, che si traduce nel raggiungimento di un equilibrio tra le emissioni di carbonio e l’assorbimento dello stesso dall’atmosfera. Inoltre, grazie agli impianti geotermici e fotovoltaici attivi dal 2020, la sede torinese ha già azzerato le proprie emissioni a livello energetico, mentre il gruppo mira nel 2023 ad approvvigionarsi totalmente da fonti di energia rinnovabile.
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