25 feb 2021
Pattern arriva a detenere l'80% di S.M.T.
25 feb 2021
La società torinese Pattern ha approvato la sottoscrizione di un accordo quadro vincolante per l’acquisto di un ulteriore 29% del capitale sociale di S.M.T. (Società Manifattura Tessile), società di Reggio Emilia operante nel settore della maglieria di lusso, già controllata al 51%, arrivando così a detenere l’80% del capitale sociale.
Un 19% del capitale sociale di S.M.T. sarà acquistato direttamente al fondatore e CEO di Società Manifattura Tessile Stefano Casini e un 10% da Camer - società controllata al 100% da Stefano Casini - ad un prezzo complessivo pari a 3,9 milioni di euro.
“La crescita di Pattern in SMT, annunciata oggi, ha un grande significato strategico: evidenzia infatti quanto il progetto di integrazione avviato un anno fa fosse di valore, così come dimostrato dai positivi risultati di SMT”, ha commentato Luca Sburlati, CEO del Gruppo Pattern, insieme a Francesco Martorella e Fulvio Botto, fondatori e azionisti di maggioranza. “L’accordo prevede che il fondatore e CEO di SMT, Stefano Casini, venga nominato come membro del CdA di Pattern con l’obiettivo di supportare la realizzazione del nostro piano industriale, che sarà sempre più basato su eccellenza, tecnologie applicate alla progettazione di prodotti nel lusso “Made in Italy” e sostenibilità, “vera” e misurabile. L’obiettivo ultimo resta lo stesso: creare il Polo Italiano della Progettazione del Lusso continuando ad aggregare e far crescere le migliori competenze dei diversi distretti italiani, mettere insieme le persone in un percorso di lungo periodo di tipo industriale e non solo finanziario”.
Pattern, fondata nel 2000, ha acquisito nel 2014 il brand di menswear Esemplare e nel 2017 la società Roscini Atelier Srl, leader nella modellistica e produzione del segmento donna, a cui è seguito nel 2019 l’inserimento nel gruppo della Società Manifattura Tessile (S.M.T.). In un anno segnato dalla profonda crisi economica causata dalla pandemia da coronavirus, l'azienda torinese è riuscita a limitare i danni, chiudendo l’esercizio fiscale a 52,6 milioni di euro, in flessione di solo il -5,4% rispetto al 2019.
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