Patou arriva nei negozi
Il nuovo Patou è arrivato! Dopo che Guillaume Henry, il Direttore Artistico della leggendaria maison rilanciata da LVMH, ha presentato la sua prima collezione invernale Atto 1 e Atto 2 lo scorso settembre, i primi modelli stanno arrivando in questi giorni sul mercato. “Bella addormentata” dal 1987, la maison di moda, che ha installato la sua sede e i suoi atelier nel cuore di Parigi, sull’île de la Cité, ora non perde tempo e fa il suo ritorno su diversi fronti.

Il brand rivendica già 80 rivenditori top nel mondo, tra cui Galeries Lafayette Haussmann, Champs Elysées e Bon Marché a Parigi, Hankyu in Giappone, Boon the Shop in Corea, Selfridges a Londra, 10 Corso Como a Milano, Joyce a Hong Kong e Hayashi a Francoforte.
La griffe vuole farsi conoscere anche attraverso pop-up in Francia e all’estero, in modo da far vedere il prodotto prima di aprire store diretti. Il suo primo temporary è stato recentemente inaugurato presso Galeries Lafayette Haussmann, al primo piano, e resterà aperto fino al 15 gennaio.
Inoltre, Patou ha lanciato la scorso settimana il suo e-commerce, che ritiene un canale di ventita “privilegiato”. Il marchio non sarà distribuito su altre piattaforme online multimarca, a eccezione di 24S, l’e-shop di lusso di Bon Marché, detenuto da LVMH.

Il design e la user experience dello store online sono stati affidati all’agenzia londinese B-Reel, mentre il sito è stato sviluppato sulla piattaforma Shopify Plus. Accessibile in sette lingue (francese, inglese, spagnolo, tedesco, cinese, giapponese e italiano), ma probabilmente sarà esteso ad altre, patou.com è attivo per il momento in 25 Paesi dell’Europa continentale. L’apertura agli Stati Uniti è prevista nel 2020 e in Asia e nel resto del mondo entro il 2021.
Il sito sarà arricchito continuamente con nuovi prodotti, ma in modo misurato. Circa il 10% della collezione sarà costituita da pezzi permanenti, definiti iconici, come il cappotto o il caban. Un’altra idea è di essere al passo con la stagione, accorciando il più possibile il ritardo tra il momento in cui i capi sono svelati e quello in cui arrivano sul mercato. Più che di un “see now, buy now”, la maison preferisce parlare di un “need now, buy now”, con modelli invernali venduti in inverno e la stessa cosa in estate.

Sempre con questo spirito di funzionamento pratico e responsabile, la collezione è interamente prodotta in Europa, ad eccezione dei bijoux, realizzati a Bali da artigiani locali. La maison sottolinea il suo impegno ecologico, riservando grande attenzione a tutto il processo. “Questo approccio, che noi chiamiamo The Patou Way, si basa su quattro assi principali di azione e di progresso”, spiega l’azienda.
Il packaging è 100% riciclato e riciclabile. La produzione si dichiara responsabile, grazie a fabbriche e partner certificati e a un approvvigionamento di prossimità, al fine di ridurre l’impatto ecologico. Inoltre, più di un terzo dei prodotti è realizzato con materiali eco-compatibili, così come gli uffici e gli spazi di vendita.
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