Patagonia registra la partenza del suo CEO, la manager Rose Marcario
Con la partenza di Rose Marcario il 12 giugno, Patagonia accusa la perdita di una grande leader. Con il suo intento di sviluppare un approccio responsabile nel settore dell’abbigliamento, a livello ecologico e sociale, il marchio californiano si è retto negli ultimi dieci anni grazie, naturalmente, alle fondamenta piantate dal fondatore Yvon Chouinard nel 1973. Ma se il brand, che ha sedotto generazioni di praticanti delle attività sportive outdoor sensibili al discorso ecologico, è diventato un modello di business per molti imprenditori cresciuti abbeverandosi coi valori del capitalismo americano, è anche grazie alle scelte di Rose Marcario.
Negli ultimi dodici anni, la dirigente, CEO di Patagonia dal 2014, ha trovato il modo giusto per combinare la performance economica con i forti impegni sociali. Internamente, l'approccio dell'azienda liberata ha significato lavorare sul benessere dei dipendenti con servizi come un’assicurazione sanitaria complementare, asili nido per i bambini, ma anche il tempo libero retribuito se si effettuava volontariato al servizio dell’ambiente.
All’esterno dell’azienda, la dirigente ha aperto una via. In un’epoca in cui i management dei grandi gruppi raramente prendevano posizioni su questioni sociali, Rose Marcario ha creato delle strutture, tramite Patagonia, per unire le energie degli attivisti ambientali, ha preso posizione per la difesa dei parchi nazionali americani e ha creato la struttura “Time To Vote”, una fondazione imparziale per incoraggiare i cittadini americani.
All’annuncio della sua partenza, Yvon Chouinard ha voluto mettere in risalto il lavoro della manager, la cui prossima destinazione non è ancora nota. “Rose ha aumentato il nostro coinvolgimento nelle cause in modi che non avrei mai potuto immaginare”, ha spiegato. “Con Rose al timone, stiamo conducendo una rivoluzione nell’agricoltura, stiamo mettendo in discussione gli effetti dannosi di questa amministrazione (Trump, ndr.) sull’ambiente, stiamo sviluppando un movimento per aumentare l'affluenza degli elettori alle urne nelle nostre elezioni. Tutto ciò alzando le esigenze per produrre nel modo più responsabile possibile i nostri capi”.
Per il momento, Patagonia non ha annunciato il nome di un nuovo CEO e Doug Freeman, direttore delle operazioni del brand dal 2007 e in azienda dal 2004, assicurerà l’interim.
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