16 ott 2012
Pasquale Bruni punta forte sulla Cina
16 ott 2012
Il 2012 sta finendo in crescita per Pasquale Bruni, il marchio di alta gioielleria di Valenza (AL), grazie soprattutto ai mercati internazionali, Paesi emergenti compresi, ma si è soprattutto contraddistinto per la firma del contratto in esclusiva con il distributore cinese Hengdeli (che opera anche per Damiani, Gucci, Pomellato e altri notissimi brand di lusso). “E presto”, conferma a FashionMag il General Manager Francesco Amoroso, “apriremo in Cina 2 store: uno a Hangzhou e l'altro a Chengdu”.
Il brand piemontese aprirà in una prima fase dei veri e propri flagship ben identificabili come negozi Pasquale Bruni. Ma nel piano di espansione nell'Impero Celeste sono previsti altri 4 punti vendita nel 2013, fra cui Pechino e Shanghai, mentre nel 2014 seguiranno molto probabilmente le location di Hong Kong e Macao. In un secondo tempo, la strategia di distribuzione del marchio italiano di alta gioielleria prevede anche l'ingresso in catene multimarca di un certo livello, anche attraverso dei piccoli corner. “In questo senso”, dice Amoroso, “ci siamo presi molto tempo, tutto quello necessario per conoscere il partner giusto, con cui crescere. L'abbiamo finalmente trovato con Hengdeli, che fa parte del gruppo Xin-Yu, gigante locale che distribuisce dagli strumenti di scrittura agli orologi”.
Per dimostrare il dinamismo dell'azienda e presentare concretamente ai clienti le proprie creazioni, il canale del Web si dimostra sempre più importante. La società valenzana prevede, infatti, di rifare il proprio sito internet migliorandone funzionalità, contenuti e aggiungendo la versione in lingua cinese.
Tuttavia, il mercato di riferimento del brand italiano è ormai quello russo, “dove da 12 anni lavoriamo benissimo con il distributore locale e che ha trascinato con sé anche le aree limitrofe dei Paesi dell'Est europeo. In Italia resistono le aziende che sono riuscite ad equilibrare la percentuale di fatturato realizzato da noi con la percentuale ottenuta worldwide, o che addirittura hanno un giro d'affari quasi esclusivamente estero”, sostiene Amoroso.
Nel 2011 l'azienda ha aperto il 13 dicembre, su 60 metri quadri e 2 livelli di negozio, il monomarca di Roma, a Piazza San Lorenzo in Lucina, vetrina per una clientela anche internazionale. Inoltre Pasquale Bruni ha appena inaugurato uno shop-in-shop ad Antalya, in Turchia, dentro ad un hotel. In questo mese di ottobre poi, è stato aperto un altro shop-in-shop nella frequentatissima cittadina termale di Karlovy Vary, in Cechia. Sul corso principale, a livello strada, Pasquale Bruni occupa metà degli 80 metri quadri di un multibrand di alta gioielleria.
Il 2012-13 prevede la crescita e lo sviluppo del retail (diretto o in franchising che sia). Il fatturato 2011 fu di 20 milioni di euro (70% realizzato all'estero 30% in Italia), “ma quest'anno il dato dovrebbe arrivare ad un buon 15% in più a livello consolidato”, afferma Amoroso.
Nel 2013 l'azienda ci ha inoltre rivelato che si dedicherà al “recupero" di due mercati storici che, per varie vicissitudini, erano stati lasciati da parte: Stati Uniti e Giappone. “Solo negli USA facevamo circa 4-5 milioni di giro d'affari, ma probabilmente eravamo troppo attaccati ai grandi department store - fra Saks 5th Avenue (dove eravamo il brand principale di gioielleria), Mayor's e Bergdorf Goodman - senza essere veramente radicati sul territorio con il nostro nome in vista in monobrand di proprietà, che avrebbero dato più prestigio ed immagine, ma anche più sostanza alla nostra presenza”.
“In quest'ottica”, conclude Amoroso, “stiamo chiudendo negli USA con un grande distributore americano, e in Giappone, dove abbiamo interrotto la distribuzione due anni fa, siamo adesso in contatto con un importante player locale che già lavora con vari marchi italiani. Nel resto dell'America stiamo valutando. In Brasile, per esempio, c'è il solito problema dei dazi doganali, perciò è necessario trovare l'equilibrio giusto fra costi aggiuntivi sostenuti e prezzo finale proposto”.
Oltre a Roma e allo showroom di Via Manzoni a Milano, Pasquale Bruni possedeva già negozi monobrand a Milano, in Via della Spiga, a Parigi, in Place Vendôme, a Mosca e nel prestigioso department store TSUM. Il marchio italiano è diffuso nelle gioiellerie di 4 continenti: in tutta Europa, in Colombia, Stati Uniti (per ora solo in 2 location, ma ben presto cresceranno), Australia, Nuova Zelanda e buona parte dell'Asia.
Gianluca Bolelli
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