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8 gen 2023
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Parte da Pitti Uomo il rilancio di Hettabretz

Pubblicato il
8 gen 2023

Hettabretz sceglie il palcoscenico di Pitti Uomo 103 per presentare il suo nuovo corso. Dopo un periodo di difficoltà, che ha portato alla presentazione di un concordato in continuità nel giugno 2019, omologato all’inizio del 2021, la storica società bolognese specializzata nella produzione di abbigliamento di altissima qualità è infatti pronta a ripartire. Federico Bertuzzi, nipote della fondatrice e Direttore Artistico del brand, che oggi guida l’azienda insieme al fratello Enrico, racconta a FashionNetwork.com i nuovi progetti della società.


Parte da Pitti Uomo il rilancio di Hettabretz

 
“Il marchio è stato fondato nel 1960 da mia nonna Enrichetta Bertuzzi, figlia di uno dei principali importatori italiani di pellami di alta gamma dalla Francia. Cresciuta in mezzo a questi materiali preziosi e dotata di una propensione personale per lo stile e per il gusto, è stata una delle prime a utilizzare la pelle nell’abbigliamento”, racconta l’imprenditore. “Visto che negli anni ’60 la moda era prevalentemente francese o tedesca, per agevolare la distribuzione, soprattutto all’estero, ha scelto per il marchio di tramutare il suo nome in Hettabretz”.
 
“Mia nonna proponeva capi molto particolari per quegli anni, con lavorazioni e materie prime eccezionali, senza seguire i trend della moda ma realizzando quello che piaceva a lei. Ha riscosso sin da subito un grande successo, soprattutto all’estero, vestendo le grandi icone di stile di quegli anni, come Grace Kelly ed Elizabeth Taylor; un capo Hettabretz è esposto persino al MET di New York”, precisa con orgoglio Federico Bertuzzi. “Era un persona molto attenta al sociale, ma senza ostentarlo, e ha creato una filiera produttiva di grande livello, composta da persone che avevano delle problematiche o erano in difficoltà”.

Intorno agli anni ’80, con l’esplodere del fashion che ha cambiato le logiche del settore, l’azienda, sotto la guida del figlio della fondatrice, Paolo Bertuzzi, ha spostato la propria produzione verso l’uomo, diventato in seguito il suo core business, specializzandosi in particolare nella produzione di capispalla dal mood sportswear ma classico, con volumi contemporanei e pensati per “un gentlemen libero dalla ‘schiavitù’ delle grandi griffe e che ama il prodotto, i materiali e i dettagli”, prosegue Bertuzzi. “Con il tempo la proposta è stata ampliata a un total look che comprendeva maglieria, pantaloni e scarpe, su richiesta dei negozianti che volevano proporre un lifestyle Hettabretz. Oggi vogliamo ripartire dal nostro DNA, il capospalla, che produciamo internamente e che quindi ci garantisce margini e controllo migliori, ma già dalla prossima primavera/estate vogliamo tornare ad ampliare l’offerta”.
 


Hettabretz presenta a Pitti Uomo un collezione di circa 33 modelli di capispalla, in cui uno dei tessuti iconici del brand, la seta tecnica impermeabile, utilizzata al posto del nylon, è abbinata ad altri materiali preziosi come cashmere, lana, pelle, camoscio e diversi tipi di pellami esotici. “È una linea composta da capi di grande artigianalità, attentamente rifiniti e con disegni esclusivi; è quasi un ‘su misura’. I prezzi sell in spaziano dagli 850 euro di entry level fino a oltre 7.000 euro”, aggiunge Bertuzzi. “In linea con il piano di rilancio, abbiamo razionalizzato la collezione in termini di numero di generazione di nuovi modelli, ma senza diminuire i livelli di capacità produttiva per modello. Oggi realizziamo circa 2.000 capi all’anno”.
 
A livello distributivo, il brand, oggi presente in circa 25 boutique di alta gamma nel mondo, intende portare avanti una strategia wholesale, come spiega l’imprenditore: “Attualmente esiste un solo monomarca Hettabretz a Baku, aperto da un nostro partner locale, ma il nostro piano di sviluppo punta prevalentemente su multibrand di altissimo livello e department store del lusso. Storicamente, i nostri mercati principali sono sempre stati Russia e Medio Oriente, dove un prodotto come il nostro riscuote un grande successo. In passato eravamo presenti negli Stati Uniti in store del calibro di Bergdorf Goodman e Nieman Marcus; ora intendiamo tornarci, grazie a un agente di New York con cui collaboriamo dallo scorso anno e che ha ottimi rapporti con i principali department store. Puntiamo inoltre a espanderci anche in Europa”.
 
Oggi l’azienda realizza la quasi totalità del suo giro d’affari all’estero; in Italia collabora con alcuni grandi nomi del fashion, per cui lavora in conto terzi. Il piano di ristrutturazione ha implicato un netta riduzione dei costi, e quindi anche dell’organico, passato da circa 60 persone a 15 dipendenti, che oggi lavorano nello stabilimento di 2.400 metri quadrati dell’azienda, situato a Castelmaggiore, vicino a Bologna. 
 
Come accennato, oltre al proprio brand la società produce collezioni per altri marchi ed è interessata anche a collaborazioni di private label, per negozi che vogliano un prodotto di altissima qualità con la propria etichetta. “Da qualche anno stiamo anche pensando a un progetto di creazioni di capi esclusivi, venduti solo su appuntamento a una clientela di altissimo livello, che vuole proposte su misura. Le nostre capacità di bespoke sono anche un punto di forza per i nostri clienti multimarca, che possono così offrire un servizio di eccellenza ai propri clienti”, precisa il Direttore Artistico. 
 
Tra i progetti futuri dell’azienda vi è anche la valorizzazione del proprio archivio storico, composto da circa 1.200 capi tra uomo e donna, realizzati dal 1960, oltre a migliaia di documenti e disegni della storia del marchio. È prevista infatti una collaborazione con FRI (Fondazione Fashion Research Italy) per la catalogazione delle collezioni e dei documenti (oltre 200 collezioni sviluppate nel corso dei decenni), per valorizzare elementi intangibili del patrimonio aziendale, oltre a una parte di storia dell’eccellenza emiliana nella creazione di moda di lusso.
 
“Siamo entusiasti di tornare a Pitti Uomo, dove saremo presenti nella sezione Fantastic Classic del Padiglione Centrale, per raccontare tutti i nostri progetti e presentare la grande artigianalità di Hettabretz”, conclude Bertuzzi. “Il nostro obiettivo per il prossimo futuro è di consolidare il business, raddoppiando nel giro di due anni il fatturato, che oggi è di circa 2,5 milioni di euro”.

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